Ci sono degli alimenti che possono essere consumati anche dopo la data di scadenza, ecco quali sono e sino a quando si possono mangiare
La data di scadenza ci permette di sapere entro quando i nostro prodotti vanno consumati. Tutti sanno che ignorarla può essere parecchio pericoloso, e che può creare diversi problemi al nostro apparato digerente. Tutti abbiamo bene in mente di non mangiare carne ormai andata a male, per esempio. Capita spesso però che con la data di scadenza si possa essere meno rigidi di quanto si penso su determinati alimenti
Ci sono degli alimenti infatti che pur essendo già scaduti possono essere utilizzati senza che questo abbia effetti dannosi. Anzi, sono davvero come nuovi.
I surgelati, per esempio, possono essere consumati anche mesi dopo la data scritta nella confezione. I cibi surgelati a casa possono invece essere consumati entro due mesi. Anche i cibi in scatola hanno margini decisamente poco rigidi per quanto riguarda la loro data di scadenza.
Tonno, pelati e legumi sono commestibili e buoni, se ben conservati in un luogo asciutto, anche ad un anni dalla scadenza. Anche pasta e riso se sigillate o messe in contenitore ermetico possono durare sino ad un anno oltre la data di scadenza. Stesso discorso per alimenti liofilizzati come purè, zuppe e caffè. Più delicate le uova, che se usato crudo deve essere utilizzato necessariamente fresco, ma può durare sino a 21 giorni se tenuto in frigo.
Il latte a lunga conservazione può reggere sino ad un mese dopo la data di scadenza, mentre il formaggio può durare dai 10 giorni a mesi a seconda della tipologia di formaggio. Anche lo yogurt può essere consumato dopo la data di scadenza, basta tenerlo in frigo e può durare sino ad una settimana dopo. Due anni dopo la scadenza è il limite del cioccolato, mentre i biscotti possono durare qualche mese se chiusi.
E’ importante affidarsi al buon senso e al proprio spirito di osservazione per sapere se un alimento può essere ancora utilizzato o no. Odore, consistenza e sapore sono indicatori infallibili sullo stato e sulla qualità del cibo che si ha sotto mano. In Italia esiste l’obbligo di mettere una data di scadenza sul prodotto, ma questa spesso è solo indicativa, e il cibo, con un po’ di attenzione, può ancora essere consumato
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