Chi ha una bolletta non pagata deve sapere che si può evitare di pagarla ed evitare il distacco. Ecco cosa bisogna fare.
Quando non si paga una bolletta tra i possibili rischi c’è quello di vedersi staccare la fornitura di luce. A tal proposito, in molti si chiedono se sia possibile evitare la disattivazione del contatore.
In questo articolo vi spieghiamo cosa fare nel caso di una bolletta non pagata e soprattutto come evitare il distacco.
Nel caso del mancato pagamento della bolletta della luce, in capo al fornitore, vige il diritto di tutelare i propri interessi mettendo in atto di volta in volta una serie di procedure. In particolare, si procede dapprima con l’invio di un sollecito di pagamento e, se non dovesse sortire alcun effetto, dopo si passa all’invio di una raccomandata. Qui dovrà essere indicato il termine ultimo per adempiere al pagamento, dopo il quale si procederà con la sospensione della fornitura.
Se trascorsi venti giorni dall’invio della predetta raccomandata, il fornitore non dovesse ricevere il pagamento da parte del debitore, la fornitura può essere sospesa. Va precisato però che ci sono alcun casi in cui questo non può accadere. La fornitura di luce, ad esempio, non può mai essere sospesa nel caso in cui il cliente sia un soggetto collegato a macchine salvavita. In questo caso, infatti, l’impresa in questione svolge la cosiddetta funzione di pubblica utilità. Oltre a questo caso, la disattivazione del servizio non può avvenire quando il cliente non viene avvisato preventivamente tramite raccomandata o se il pagamento è già stato eseguito ed è stata anche inviata la comunicazione. A tal proposito, se il pagamento è avvenuto dopo la disattivazione, per riattivare la fornitura è importante rivolgersi al proprio fornitore e presentare la documentazione necessaria a dimostrazione dell’avvenuto pagamento.
In questo modo, l’azienda distributrice procederà con la riattivazione della fornitura nel giorno feriale successivo all’invio della richiesta. Qualora, la riattivazione dovesse avvenire con ritardo la legge stabilisce che il cliente ha diritto ad un risarcimento la cui entità varia in base all’entità del ritardo. Nello specifico, si parte da 35 euro fino ad arrivare a 105 euro.
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