L’agnello e il capretto rappresentano i piatti tipici del pranzo di Pasqua. Per regione ci sono delle differenze e tradizioni diverse per cucinarli.
In molte case, per il pranzo di Pasqua si cucinano l’agnello o il capretto. Si tratta, infatti, di una tradizione religiosa che viene tramandata nel tempo di generazione in generazione. Al di là di questo, però, non tutti sono a conoscenza delle differenze tra i due tipi di carne e soprattutto quali sono le tradizioni per regione.
In questo articolo vi spieghiamo quali sono le differenze tra l’una e l’altra tipologia di carne e come vengono cucinati.
Pranzo di Pasqua, agnello o capretto: differenze e tradizioni
In riferimento all’agnello, la sua carne presenta un sapore deciso e intenso. Per quanto concerne, il capretto invece, le sue carni presentano un gusto particolarmente delicato. Si tratta sostanzialmente di due tipologie di carne dal sapore diverso per questo la scelta dipende dalle preferenze personali. Essendo carni bianche entrambe possono essere cucinate nei modi più disparati e soprattutto in maniera pressoché uguale.
Ciò detto, soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud si preparano le ricette a base di agnello. A tal proposito, a Roma, si è soliti prepararlo impanato e fritto, tuttavia, è possibile anche cuocerlo al forno o sulla griglia. In Sicilia, invece, la tradizione prevede la preparazione del capretto in umido. Questa tipologia di cottura risulta essere particolarmente efficace in quanto consente di mantenere la carne morbida e soprattutto succosa. Essa, inoltre, consente di saltare il passaggio della marinatura volta ad eliminare l’odore intenso di carne. Il succo ottenuto, peraltro, può essere utilizzato anche per condire la pasta in abbinamento a del parmigiano reggiano.
Alla luce di quanto appena detto, si può affermare che non esiste una scelta migliore o peggiore quando si parla di queste due tipologie di carni. Queste infatti sono sostanzialmente diverse come diverso è anche il loro sapore. Di conseguenza, la scelta dipende dalla gusto che si preferisce tenendo conto ovviamente delle tradizioni pasquali.