Il Covid-19 continua a mettere a segno una lunga serie di contagi e varianti che non possono non esser prese sottogamba. Sulla base di tale motivazione, non a caso, ecco che arriva la decisione definitiva sulla quarta dose.
Sono stati mesi davvero intensi in Italia, essendo una tra le prime nazioni ad avviare una massiccia campagna vaccinale e non solo, essendo anche tra le prima a introdurre il Green Pass con regole super ferree circa la gestione della quotidianità in riferimento a Vax e No Vax.
Adesso che lo Stato di Emergenza si è ufficialmente concluso e lo stato di governo ha anche provveduto alla calendarizzazione che guiderà il cittadino verso la ripresa della vita pre-covid, ecco che in Italia viene deliberata anche la somministrazione della quarta dose del vaccino.
Campagna vaccinale in Italia: ecco cosa cambia
Il 2021 è stato un anno davvero molto importante grazie all’avvio della campagna vaccinale che ha permesso all’Italia di raggiungere già nei primi mesi del 2022 la soglia massima per l’immunità di gregge. A favorire l’ottimo risultato raggiunto è stata anche l’introduzione del Green Pass Base, Super Green Pass e Green Pass Booster da terza dose, il quale ha permesso agli italiani di muoversi più serenamente sul territorio nazionale e non solo.
La fine della passata stagione estiva, inoltre, è stata segnata anche dall’avvio della somministrazione delle terze dosi, sei mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale ma, anche se ben presto il Green Pass potrebbe diventare un lontano ricordo, ecco che una delle più importanti novità riguarda la somministrazione della quarta dose.
Chi deve sottoporsi a quarta dose del vaccino?
Con un nuovo provvedimento approvato dalla squadra di Governo Draghi è stata deliberata la quarta dose del vaccino contro il Covid-19 per tutti i soggetti fragili, con gravi patologie e per coloro che hanno superato gli 80anni.
La quarta dose, dunque, si legge nel documento ufficiale, può essere effettuata 120 giorno la precedente somministrazione “in tutti i soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido. Per questi ultimi pazienti, inoltre, il second booster deve essere considerato equivalente a una dose di richiamo, consistendo il ciclo di vaccinazione primaria di tre dosi”.