La dichiarazione dei redditi porta sempre con sé varie paure circa i controlli fiscali messi in atto dall’Agenzia delle Entrate. Quando possiamo realmente stabilire che un controllo sulle tasse non pagate smetterà di essere un reale problema?
Impossibile negare come si abitudine di molte persone non essere eccellenti nel pagamento delle tasse, per poi procedere in un secondo momento con un eventuale pagamento che va a sanare i punti bui con tanto di eventuali sanzioni alle quali si va incontro.
Eppure, esiste un tempo per il quale le tasse non pagate smettono di essere un problema da parte del contribuente inadempiente che, in tal senso, possono avere l’opportunità di gettarsi alle spalle paura e problematiche.
Gli accertamenti messi in atto dell’Agenzia delle Entrate si articolo e noi in modi differenti a seconda delle esigenze che queste vanno a esaminare fronteggiare, sia dirette alla persona che alle aziende e quindi ai titolari di Partita Iva.
Tali controlli fiscali vengono messi in atto per accertare l’effettivo pagamento e la messa in regola delle tasse in relazione al reddito dichiarato e all’attività svolta da coloro che sono titolari appunto di Partita Iva. Non è un uso fuori dal comune scoprire che alcuni imprenditori possono aver saltato volontariamente o involontariamente il pagamento di alcune tasse dovute per il lavoro svolto e quindi all’Agenzia delle Entrate. Un ma anche sotto pagamento che pesa come una spada di Damocle per diversi anni sulla testa del contribuente.
I controlli realizzati dall’Agenzia delle Entrate scendono a caso per caso secondo dei campi di riferimento e del tipo di mancato pagamento. Infatti, nel caso in cui facciamo riferimento ad una dichiarazione infedele il tempo di riferimento è quello del 31 dicembre del quinto anno dall’atto, qualora invece facciamo di riferimento ad una dichiarazione omessa il termine ultimo è quello del settimo anno successivo. In quest’ultimo caso ecco alcuni esempi di termini di riferimento.
Nel caso in cui si parla di tributi locali la cessazione della pretesa da parte dell’Agenzia delle Entrate arriva trascorso il quinto anno, sempre entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento periodo in cui il versamento doveva essere effettuato.
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