Il Bonus Fiscale Affitto è finalmente una realtà, per il quale sono stati sbloccati in via ufficiale le varie modalità di accesso per coloro che sono considerati ‘aventi diritto’. Ecco a chi spetta tale agevolazione fiscale.
Nel corso degli ultimi anni la squadra di Governo ha deciso di incentivare i giovani che intendono acquistare casa attraverso un bonus reso disponibile per coloro che non hanno ancora raggiunto i 36 anni, oltre che per coloro che li hanno superati. Allo stesso modo, inoltre, sono stati predisposi dei bonus per coloro che attualmente si trovano in affitto o che intendono prendere casa in affitto.
Si tratta di un determinato tipo di agevolazione fiscale alla quale si può fare accesso seguendo specifiche modalità e che viene assegnata a seconda del reddito di pertinenza e non solo, prevista per coloro che hanno un’età compresa tra i 26 e i 31 anni.
Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel mirino dell’attenzione del web in questi ultimi giorni troviamo le modalità di accesso del Bonus Fiscale Affitti, arrivato in sostegno delle persone che attualmente vivono in affitto o che intendono staccarsi dal nucleo familiare e quindi dalla casa principale. Si tratta di un tipo di agevolazione prevista con una liquidazione ‘una tantum’, destinata a coloro che hanno un regolare contratto di locazione e che non superano le soglie minime del reddito prestabilite dal modello Isee. In ogni caso, ad avere accesso a tale Bonus Affitti saranno coloro che hanno stipulato il contratto di locazione che inizia in corso di anno, motivo per cui la detrazione va rapportata ai giorni di contratto e suddivisa tra i cointestatari del contratto
L’agevolazione fiscale in questione, quindi, è prevista in modalità forfettaria annua di 300 euro se il richiedente ha una soglia di reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, la quale scende poi a 150 euro se il reddito complessivo si aggira tra 15.439,71 e 30.987,41 euro.
Dettaglio non indifferente, invece, riguarda l’affitto di un’abitazione che per il richiedente diventa poi la ‘casa principale’ dove vivere. In tal senso, quindi, se il richiedente è in possesso di un contratto locazione ritenuto convenzionale l’importo stabilito per la liquidazione una tantum è la seguente: 495,80 euro nel caso in cui il reddito complessivo del richiedente non superi i 15.493,71 euro o di 247,90 euro con un reddito complessivo è tra 15.439,71 e 30.987,41 euro.
L’agevolazione prevista dalla nuova legge di bilancio, quindi, è prevista anche per lavoratori costretti a lasciare il loro comune di residenza e per gli studenti fuori sede, ma in quest’ultimo caso sono esclusi coloro che stanno seguendo un master, un percorso post-laurea, dottorati e corsi di specializzazione.
Il Bonus Affitti, dunque, è accessibile per coloro che hanno preso una casa in affitto che non si trovi nel proprio comune di residenza diversa da quella dove si trova la sede lavorativa, sottoscrivendo un contratto di locazione. In tal senso, quindi, le somme messe a disposizione sono le seguenti: 991,60 euro se il reddito complessivo del richiedente non supera i 15.493,71 euro o di 495,80 euro nel caso in cui la somma citata si aggiri tra 15.493,72 e 30.987,41 euro.
In questo caso, comunque sia, i requisiti richiesti sono relativi ad una distanza di circa 100 km dal comune di residenza e il richiedente si trovi in un’altra Regione rispetto alla città precedente. Il bonus in questione, infine, sarà fruibile con un versamento di un una tantum per i primi tre anni dal trasferimento dal comune principale di residenza.
Come annunciato precedentemente, tale agevolazione fiscale è stata riservata anche agli studenti fuori sede, quindi costretti ad allontanarsi dalla casa principale per seguire il percorso di studi.
In questo è stata predisposta una detrazione del 19% ma per un importo che non superi i 2633 euro con i seguenti requisiti: canoni per contratti stipulati o rinnovati in base alla legge 431/1998, canoni per contratti di ospitalità, atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti e in fine enti senza fine di lucro e cooperative.
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