Negli ultimi anni le malattie tumorali sono diventate sempre di più un argomento del quale parlare liberamente, ma che allo stesso tempo ha reso anche necessaria l’introduzione di un diritto che dovrebbe essere garantito in ogni caso alla persona: ovvero il diritto all’obblio tumorale.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso degli ultimi anni è caduto un pesante velo relativamente alle malattie tumorali che non rappresentano più un tabù del quale non parlare. Sempre più spesso in campo televisivo, e non solo, è possibile beneficiare di testimonianze date da coloro che hanno deciso di mettere a nudo la loro esperienza e parlare così di una tematica così importante. Dichiarazioni che hanno spinto diverse persone anche ad approfondire il proprio caso e prevenire il peggio.
Quanto detto, però, porta anche al rovescio della medaglia: se da una parte parlare della propria condizione ha permesso a molte persone di far luce su varie problematiche, allo stesso tempo le condizioni cliniche in caso di malattia e/o tumore sono invalidanti sotto altri aspetti in campo non sanitario.
Tumore e diritto all’obblio
Aver avuto un tumore, dunque, rappresenta un problema invalidante sotto ogni punto di vista, non solo in campo medico ma anche nella vita privata. Un esempio pratico per capire quanto detto, non a caso, è possibile far riferimento ai casi di richiesta di mutuo per fronteggiare all’acquisto di una casa, gli istituti di finanziamento richiedono tutta la documentazione relativa alla persona ‘richiedente’, comprese eventuali cartelle cliniche.
Motivo per cui se nel frattempo è in attivo una lotta contro un tumore, o se da qualche tempo a questa parte si è in follow up è possibile vedere rigettata la propria richiesta in quanto ritenuti non idonei. Tale problematica si presenta anche nel campo delle adozioni, dato che aver fronteggiato una malattia o essere nel pieno della lotta, quindi, rappresentano un elemento che va in contrasto con la garanzia di poter concedere una vita familiare tranquilla al minore in affido o, appunto, in adozione.
Sulla base di tale motivazione, già da tempo, è stata avviata una raccolta firme per favorire la presentazione di un disegno di leggere per l’approvazione del diritto all’obblio tumorale.
Cos’è il diritto all’obblio tumorale?
Nel corso delle ultime settimane, complice anche la battaglia social avviata dall’ex gieffina Carolina Marconi, i riflettori si sono accesi su una tematica molto importante come il diritto all’obblio tumorale. Si tratta, quindi, del diritto alla mancata presentazione delle cartelle cliniche, le quali non devono più costituire un requisito necessario al parere positivo di vari step della vita, come ad esempio nel caso sopracitato dell’approvazione delle pratiche di mutuo.
A farsi promotori di tale raccolta firme in merito all’approvazione del diritto all’obblio tumorale sono le seguenti associazioni: la Fondazione AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), l’AIL (Associazione italiana leucemie, linfomi e mielomi), la SIE (Società italiana di ematologia), l’AIEOP (Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica) e le associazioni pazienti IncontraDonna, aBRCAdabra e APAIM.