Sesso, ecco perché non dovremmo fare astinenza: incredibile quello che succede!

Al contrario di quanto si creda, il sesso è benefico per il corpo e per la mente: ecco per quale motivo non bisognerebbe fare astinenza.

Dal punto di vista psicologico, il sesso si rivela necessario e benefico per mantenere una buona salute del corpo e della mente. Questa attività, infatti, stimola il cervello e regala molteplici effetti benefici per la mente.

Per questo motivo, infatti, non bisognerebbe mai fare astinenza: ecco per quale motivo e cosa succede al nostro corpo in questi casi. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Sesso, cosa accade durante l’astinenza? Gli effetti sono incredibili

Fare o meno sesso, dal punto di vista psicologico riesce a influire molto sul benessere del nostro corpo e, soprattutto, della nostra mente. Gli effetti benefici del sesso, infatti, riguardano soprattutto il nostro umore.

Secondo gli psicologi, infatti, astenersi dal sesso comporta una minore produzione di ossitocina ed endorfine, ormoni legati al benessere. Dunque, non praticare tale attività per molto tempo comporta un aumento dei livelli di stress e provocare una maggiore predisposizione a stati depressivi e ansiogeni. 

Praticare regolarmente il sesso, invece, riesce a migliorare il tono dell’umore e contribuisce ad un miglioramento generale del nostro stato di benessere.

Gli effetti sulla memoria e sul corpo

Gli effetti benefici del sesso si ripercuotono anche sul benessere del nostro organismo e sulla nostra salute. Nel dettaglio, infatti, anche il sistema immunitario può risentire della mancanza di sesso. Secondo alcuni studi, una vita sessuale attiva e regolare è in grado di aiutare l’organismo a contrastare alcune malattie.

Un altro effetto collaterale dell’astinenza, invece, si ripercuote proprio sulla nostra memoria. Si corre, infatti, il rischio di essere più smemorati e meno attenti: una diminuzione dell’attività sessuale, dunque, può portare ad un calo della memoria a breve termine.

Il sesso, infatti, riesce a stimolare la crescita dei neuroni nell’ippocampo, la zona del cervello deputata proprio alla memoria.