Gli esperti stanno esprimendo grandi preoccupazioni per quanto riguarda l’uso dei videogiochi da parte delle nuove generazioni. Per molti giovani, infatti, sta diventando come cocaina.
I videogiochi stanno diventando come cocaina. Questo almeno è l’allarme che stanno lanciando gli esperti che riferiscono di un aumento dell’uso dei videogiochi che in alcuni casi sfocia in una vera e propria dipendenza.
Questa situazione ha portato un gruppo di psicoterapeuti a parlare di disconnessione generazionale.
Videogiochi come cocaina: ecco l’appello degli esperti
Quello sulla dipendenza dai videogiochi è un argomento sempre attuale che soprattutto negli ultimi anni ha fatto emergere un quadro piuttosto allarmante. Proprio questo andamento ha spinto un gruppo di psicoterapeuti a rispondere alle parole che Andrea Cangini, senatore di Forza Italia. Questi infatti di recente ha messo sullo stesso piano la dipendenza dai videogiochi con quella generata dalle droghe come la cocaina.
Ebbene, il predetto gruppo di esperti ha deciso di scrivere una lettera al deputato con la collaborazione di una serie di personalità tra cui anche giornalisti. All’interno di questo documento molto interessante vengono affrontati diversi temi. Tra questi, ad esempio, c’è quello relativo al fatto che talvolta si finisce con il banalizzare un argomento in realtà molto complesso. E’ importante invece basare certe affermazioni su dati concreti più che su criteri soggettivi. Sempre troppo spesso i mezzi di comunicazione come, ad esempio, la televisione descrivono troppo semplicisticamente il fenomeno in esame, banalizzandolo.
Altrettanto spesso le autorità cercano di attirare il consenso dell’opinione pubblica finendo per diffondere una sorta di condanna verso i videogiochi in abbinamento ad una visione dei ragazzi come passivi e incapaci di prendere in mano le redini della propria vita. Alla luce di quanto appena detto, è chiaro che l’appello di questo gruppo di esperti deve inevitabilmente spingere ad un’attenta riflessione. Se non altro alla politica e ai mezzi di comunicazione spetta il compito di approfondire il fenomeno meglio conosciuto come disconnessione generazionale. Esso peraltro si è diffuso particolarmente durante la pandemia che ha sensibilmente diminuito i contatti con il mondo esterno contribuendo a favorire una sorta di chiusura verso la realtà.