Finalmente è arrivato lo stop definitivo al Green pass: ecco da quando e l’ulteriore proroga istituita dal Governo. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito per non arrivare impreparati.
Dopo quasi un anno dall’introduzione dell’obbligo di Green pass, sta finalmente per arrivare lo stop definitivo di tale misura. La fine dello stato di emergenza, infatti, ha portato al graduale allentamento delle restrizioni e a un lento ritorno alla normalità pre-pandemia.
Finalmente sta per concludersi anche l’era del Green pass, anche se con un’ulteriore proroga fino alla metà di giugno. Ma di cosa si tratta? Ecco cosa è bene sapere in merito.
Finalmente lo stop al Green Pass: ma non è tutto qui
Una delle date fondamentali che stanno per arrivare è lo stop al Green Pass: la fine di quest’era sarà decretata tra qualche giorno, il 1 maggio. Da quella data in poi, infatti, questo documento non dovrà più essere richiesto.
Fino al 30 aprile, infatti, esso era necessario solo in alcuni luoghi tra cui quelli pubblici. Altro obbligo che sta per essere eliminato è quello della mascherina: in alcuni luoghi non sarà più necessario indossarla.
In altri luoghi, invece, sarò ancora obbligatorio l’utilizzo della mascherina. Tutto ciò perché è da poco stata decretata una proroga che la renderà necessaria in alcuni luoghi almeno fino al 15 giugno. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
La proroga per l’uso della mascherina
L’utilizzo della mascherina è stato prorogato in alcuni luoghi fino alla data del 15 giugno. Indossare la mascherina, dunque, sarà ancora obbligatorio nei mezzi pubblici e, soprattutto, in treno e in aereo ma anche in ospedale e nelle cliniche.
In tali luoghi al chiuso, però, non sono incluse le discoteche. “Nel momento in cui decidiamo di tornare alla normalità perché riteniamo che oggi ci siano le condizioni per questa nuova fase, che esiste grazie a quei 52 milioni di cittadini che hanno aderito alla campagna vaccinale, dobbiamo essere consapevoli che all’interno delle discoteche pensare all’obbligo delle mascherine è irreale e utopistico“, ha spiegato Costa in un’intervista.
