Nella vita prima o poi tutti avremo bisogno di psicoterapia, in merito arriva una grande scoperta: ecco come cambia il cervello di una persona.
La psicoterapia è un momento importante nella vita di molti individui. Può capitare a chiunque di avere un periodo difficile e di doversi affidare all’aiuto di uno psicoterapeuta per poterlo superare. Al seguito di alcune ricerche è stata fatta in merito una grande scoperta.
Secondo uno studio e diverse osservazioni, i ricercatori hanno osservato che la psicoterapia cambia il cervello di una persona. Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali sono i cambiamenti apportati.
La psicoterapia cambia il cervello di una persona: ecco come
Secondo alcune osservazioni condotte dai ricercatori attraverso alcune Risonanze Magnetiche Funzionali, la psicoterapia può agire sul proprio cervello modificandolo. Tale incredibile scoperta è stata presentata al 20° Congresso mondiale di Medicina psicosomatica tenutosi a Torino nel 2009.
Secondo gli esperti, infatti, la psicoterapia è in grado di modificare l’attivazione di aree specifiche cerebrali. In questo modo egli può gestire meglio le emozioni negative come, ad esempio, l’ansia, il panico, la depressione e la paura. Infatti, tale tecnica di osservazione ha evidenziato come, in alcuni pazienti sofferenti, a seguito di un ciclo di incontri con uno psicoterapeuta, i livelli di attivazione delle aree cerebrali interessate nel disturbo specifico erano del tutto vicine alla norma, come se avessero assunto dei farmaci.
La psicoterapia, dunque, è in grado di far cambiare forma e attività al cervello: non solo contro ansie e fobie, ma regolando anche le risposte agli stress causati dalle malattie.
I migliori effetti sono sui bambini
I benefici migliori della psicoterapia sono proprio sui bambini. Non di rado ai più piccoli vengono diagnosticati disturbi quali, ad esempio, sindrome da deficit di attenzione e iperattività e che spesso vengono curati con farmaci che possono creare squilibri e assuefazione.
In questi casi, è la psicoterapia che apporta i migliori benefici senza gli effetti collaterali dei farmaci. Essa agisce, infatti, sulle interrelazioni tra gli aspetti biologici e neuronali, ossia su quelli che, in gergo scientifico, sono detti circuiti neurobiologici.