Grazie a questa applicazione riuscirete a fare una spesa consapevole e a conoscere nel dettaglio i prodotti che comprate
Da oggi avere un’alimentazione corretta e consapevole è più semplice. Questo grazie ad un’applicazione che sta prendendo sempre più piede in questo periodo. Sino ad ora eravamo costretti a basare i nostri acquisti sulla fiducia, lasciandoci convincere dai messaggi promozionali, fidandoci del prodotto venduto al supermercato, o delle nostre stesse necessità. L’unica variante della nostra spesa, insomma, era la nostra necessità e il prezzo d’acquisto, spesso senza considerare la qualità del prodotto che si stava acquistando.
Grazie a Yuka, applicazione in costante crescita, che già oggi conta più di 2 milioni di utenti in Italia, oltre 20 milioni in tutto il mondo, non sarà più così. La parola d’ordine è trasparenza: grazie a questa app si potrà dire addio alla spesa senza pretese e agli acquisti inconsapevoli.
Yuka, grazie all’applicazione una spesa consapevole e che guarda alla salute
L’applicazione è davvero semplicissima da usare. Mentre fate la spesa vi basterà scansionare i codici a barre dei prodotti alimentari o dei cosmetici per conoscerne tutti i loro segreti, e sapere soprattutto il loro impatto sulla nostra salute. Molto spesso si sottovaluta l’importanza di leggere l’etichetta del prodotto e capire cosa effettivamente finisce sulle nostre tavole: adesso Yuka lo farà per voi.
Ogni alimento ha un punteggio che va da 1 a 100, ed è affiancato da informazioni dettagliate fornite dal sistema. Nel caso in cui il prodotto che state per acquistare sia dannoso per la vostra salute, l’applicazione vi suggerisce alternative più adatte al benessere del vostro organismo. Il catalogo dell’applicazione è davvero ricchissimo, comprende diverse marche. Nessuna delle quali influenza il risultato della analisi e le valutazioni dell’applicazione.
Il risultato dell’analisi di Yuka è basato su caratteristiche nutrizionali (calorie, zuccheri, sale grassi influiscono negativamente sul punteggio, proteine, fibre, frutta e verdura invece positivamente). Viene valutata anche la presenza di additivi, che riguarda il 30% della valutazione e si basa sui rapporti redatti da Efsa, Anses, Iarc e su ricerche indipendenti.