La convivenza con il Covid-19 non si è ancora conclusa e l’impiego dei tamponi rappresenta ancora la prima arma da mettere in campo per la scoperta preventiva del contagio. I tamponi fai da te possono essere davvero affidabili?
Sono stati degli anni particolarmente difficili quelli vissuti in Italia e in altre nazioni del mondo, il tutto a seguito dell’avvio della pandemia da Covid-19 che ha insegnato alle persone a proteggere sé stessi da un eventuale contagio e scoprirlo eventualmente in anticipo.
Rispetto alle prime fasi della pandemia è cambiato anche l’approccio con i test per la rilevazione del contagio, motivo per cui sono sempre più numerose le persone che si affidano a test anti-Covid fai da te in misura preventiva e non solo.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, i tamponi anti-Covid hanno innescato una lunga serie di dibattiti circa la loro attendibilità in merito al risultato. Nel corso degli anni è stato provato come tali tamponi in numerosi casi siano riusciti a dare un risultato concreto, il quale però deve essere sempre accompagnato da un test effettuato nei laboratori di riferimento.
Recentemente ad esprimersi e stato il Centers for Disease Contro and Prevention, al capo di uno studio effettuato in America su 225 persone risultati positivi al Coronavirus da test molecolare e che precedentemente avevano effettuato un tampone fai da te in casa.
Lo studio effettuato del Centers for Disease Contro and Prevention, pubblicato poi sul Jama International Medicine, ha permesso di fare luce sulla attendibilità dei tamponi anti-Covid. Il team di ricercatori Centers for Disease Contro and Prevention, quindi, ha permesso di attestare l’efficacia della tampone fai da te grazie alla conferma del contagio ritrovata poi nel test molecolare, anche se questo risulta essere meno efficace.
Sulla base di tale motivazione, dunque, per avere la certezza effettiva conferma del è necessario effettuare un tampone molecolare anche qualora il tampone anti-Covid effettuato in casa in un primo momento escluda completamente la possibilità del contagio, rendendosi necessaria quindi una certezza della diagnosi soprattutto in riferimento alla presenza di sintomi e i denti rientrati tra le casistiche del Covid-19.
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