La possibilità di congedarsi dal lavoro e fare accesso al fondo pensionistico segue diversi parametri di esecuzione materiale di tali pratiche, ma in tal senso cosa dovrà fare colui che è in possesso di Partita Iva?
L’approccio alla pensione nel corso degli ultimi anni è cambiato notevolmente e l’introduzione della Quota 100 e le altre manovre realizzate per snellire tali pratiche, dunque, hanno fatto in modo che numerosi contribuenti italiani decidessero di fare accesso anche prima di aver maturato i contribuiti massimi per poter far accesso al proprio fondo pensionistico.
Tali pratiche, come annunciato in precedenza, cambiano a seconda della tipologia di lavoratori alla quale l’utente appartiene, motivo per cui la domanda che i titolari di Partita Iva si pongono è la seguente: quando sarà concesso loro di poter andare in pensione?
Quando arriva la pensione per i Partita Iva?
La risposta a questa domanda potrebbe essere più semplice di quanto in realtà immaginiamo: coloro che sono in possesso di Partita Iva fanno comunque riferimento a una quota di contributi che sono diretti alla propria persona, motivo per cui l’aver raggiunto il limite minimo della soglia prevista garantiranno l’accesso alla pensione. Quanto detto reso possibile grazie all’iscrizione del lavoratore autonomo alla Gestione Separata.
Stabilire l’anno esatto in cui questo possa avvenire è pressoché difficile, dato che tutto dipende dal momento in cui è stata aperta la Partita Iva e se questa è a capo di un libero professionista che fa riferimento ad una cassa previdenziale o sé, invece, è a capo di una piccola o media impresa. In questi casi, dunque, può essere presente una variazione nella gestione contributiva, per la quale è consigliabile richiedere l’assistenza di un commercialista anche nel momento in cui si prende la decisione di entrare in pensione.
A quanto ammonta la pensione per il lavoratore autonomo?
Questa e la domanda che spesso ti pongono coloro che sono in possesso della Partita Iva, considerando che l’assegno mensile della pensione viene calcolato a seconda delle entrate mensili del libero professionista o dell’imprenditore.
Impossibile negare come i titolari di Partita Iva, rispetto ai dipendenti, partano in vista delle pensione da un punto di vista meno vantaggioso e quindi con la possibilità di avere un assegno mensile più basso di quanto si possa immaginare. Tutto ciò, quindi, dipende da un’azione contributiva quanto più regolare possibile in vista della maturazione dell’età pensionabile e fare in modo che permetta al contribuente di avere una pensione quanto più serena possibile, motivo per cui in tal senso è necessario farsi seguire da un bravo commercialista e periodicamente controllare la gestione dei contributi all’interno della profilo creato nella Gestione Separata.