Nonostante diverse critiche si potrà ancora continuare a lavorare da casa. Lo smartworking è stato prorogato. Ecco cosa devi sapere
Per consentire il continuo delle attività lavorative durante i lunghi mesi di pandemia, soprattutto nelle settimane di lockdown, è stato fondamentale l’utilizzo dello smartworking, che ha consentito ai lavoratori di continuare a svolgere le loro attività anche da casa. Questo strumento, apprezzato e utilizzato, è stato però anche criticato da molti.
Oggi che la convivenza con il Coronavirus sembra essere decisamente più semplice è tornato a riaccendersi il dibattito pubblico sullo smartworking. Per molti questo strumento in questa fase è ritenuto superfluo. Non per il governo che ha prorogato la sua disponibilità.
Smartworking, arrivano le proroghe per il lavoro da casa. E si pensa al futuro
E’ stato infatti prolungato sino al 31 Agosto lo smartworking semplificato per il settore privato. A chi lavora in azienda è quindi concesso di farlo da casa, pur senza accordi aziendali, in modalità di comunicazione semplificata. Prorogato sino al prossimo 30 Giugno invece lo smartworking per i lavoratori fragili e per i genitori di figli con fragilità.
Molti auspicano che queste misure possano andare verso la consolidazione dello smartworking come metodo utile e benefico anche nel post emergenza. Ovviamente questo ha riportato l’attenzione anche sulla necessità di regolamentare lo smartworking. In molti sono stati sovraccaricati nel lavoro da casa. Sarà quindi importante regolare i tempi di lavoro, impedendo che diventi un lavoro a tempo pieno senza vincoli di orario. Bisognerebbe inoltre evitare di interpellare fuori dall’orario di lavoro o del weekend, e evitare riunioni all’ora di pranzo.
Si dovranno inoltre ridefinire gli spazi, prevedendo luoghi per interazioni e luoghi di isolamento. In questo senso si va verso un sempre maggiore utilizzo di isole progettuali, in cui le persone non hanno una scrivania assegnata, ma si riuniscono intorno a un team di progetto. Questo è proprio uno dei temi centrali. Le relazioni di lavoro infatti devono avere un ruolo centrale anche e soprattutto da remoto. Il rapporto con i colleghi e con l’azienda non deve perdersi con lo smartworking.
Serve che coloro che stanno a capo dell’azienda siano empatici, aperti e attenti. Che faccia della flessibilità una sua dote, e che sappia adattare il suo modo di comportarsi in base all’esperienza di chi ha di fronte, distinguendo tra chi ha già un certo tipo di esperienza e chi no. Nonostante la fine dell’emergenza, insomma, per lo smartworking il futuro sembra appena iniziato