Nel corso degli anni sono state messe in atto delle importanti ricerche scientifiche in relazione al tumore al seno, così come è successo recentemente grazie ad una nuova importante scoperta in merito ad un farmaco che potrà aiutare numerose donne in tutto il mondo.
Il tumore al seno da molti anni a questa parte rappresenta una delle maggiori problematiche per le donne, nonché tra le cause di morte a seguito dell’aggravamento delle loro condizioni a dettate dalla malattia in questione.
I numerosi studi scientifici condotti sull’esistenza del tumore al seno hanno permesso di far luce sulle modalità con le quali questa malattia si presenta in numerose donne, la giusta terapia da seguire e anche gli screening necessari da mettere in atto per fare in modo che questa venga scoperte in tempo.
Passo avanti sul tumore al seno
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, sono stati numerosi gli studi scientifici realizzati sul campo per il tumore al seno, i quali hanno fatto sì che gli scienziati di tutto il mondo hanno contribuito notevolmente nelle terapie da mettere in atto per sconfiggere tale malattia e gli esami necessari da realizzare per effettuare un costante monitoraggio del corpo e prevenire l’aggravarsi delle condizioni di salute del paziente malato.
Recentemente l’Ema (Agenzia Europea per i Medicinali) ha dato il via libera ad una nuova combinazione di farmaci per il trattamento del tumore al seno durante la sua fase iniziale. Facciamo riferimento ad una cura realizzata ad hoc per colpire i recettori ormonali e contestualmente inibire i recettori del fattore di crescita epidemico umano HER2-, agenda sull’inferno di positivi ad elevato rischio di recidività. Il farmaco utilizzato sarà il Abemaciclib in associazione alla terapia ormonale fornirà una maggiore efficacia nel prevenire la comparsa di recidive agendo in particolar modo sulle metastasi a distanza rispetto ad un trattamento standard.
“I risultati dello studio…”
A commentare la notizia in questione, inoltre, così come riportato anche da TGCom24 è stata Lucia Del Mastro, direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’Ospedale Policlinico San Martino e professoressa di Oncologia dell’Università di Genova.
La dottoressa Del Mastro ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Era dagli inizi degli anni 2000, quando furono introdotti gli inibitori delle aromatasi, che non assistevamo a sostanziali miglioramenti clinici nella terapia adiuvante del tumore al seno con recettori ormonali positivi, vale a dire il tipo di tumore mammario più frequentemente diagnosticato. Circa il 65% di tutti i casi di tumore al seno sono casi con recettori ormonali positivi, pertanto i progressi in questo sottotipo di tumore, hanno una particolare rilevanza”. Infine: “I risultati dello studio clinico Monarche sono di estrema rilevanza clinica sia per l’entità del beneficio indotto da abemaciclib, sia perché questo beneficio riguarda le pazienti con tumore che, pur nelle fasi iniziali, risulta a più alto rischio di ricaduta dopo l’intervento”.