Continua a destare parecchie preoccupazioni il Covid-19 e la variante Omicron, giudicata la più contagiosa e non solo. Un nuovo studio scientifico ha appurato quali sono le principali motivazioni che si celano dietro la possibilità di un secondo contagio dal virus. Ecco di cosa si tratta.
La lotta contro il Covid-19 continua ad oltranza anche se numerose cose sono cambiate nell’arco degli ultimi mesi, dato che rispetto al 2020 il virus sembrerebbe aver perso la sua efficacia in modo considerevole e giudicato anche meno mortale. Parlare però di addio al virus o di fase endemica inoltrata sembra ancora molto presto, infatti, a destare varie preoccupazioni troviamo la possibilità di un contagio bis del virus.
A rompere il silenzio in tal senso è stato un nuovo studio scientifico che ha permesso di far luce sulle cause che rendono possibile bis e non solo, dato che sono registrati casi di pazienti che hanno contratto il Covid-19 anche la terza volta a seconda della variante di riferimento.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso dell’ultimo anno sono stati riscontrati numerosi casi di pazienti che hanno contratto il Codiv-19 per la seconda volta e, in rare eccezioni, anche con un terzo contagio. Considerando la natura virale del virus in questione un contagio bis non è una sorpresa, ma a destare preoccupazione troviamo l’aumento dei casi dei fatidici contagi bis, mettendo la persona nelle condizioni di sfuggire all’immunità che gli anticorpi dovrebbero fornire al corpo.
La conferma di quanto detto arriva da un nuovo studio scientifico condotto in Italia che ha fatto luce sulla variante di Omicron BA.2 rappresenta il 93,83% rilevata in 12 sequenze riconducibili a BA.4 e 6 sequenze riconducibili a BA.5, pari allo 0,47% e 0,41% del totale delle sequenze Omicron.
Sulla base di tale motivazione l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) è stata in grado di affermare che l’arrivo del virus Omicron BA.1 fornisce una forte protezione contro l’infezione da BA.2, anche se recentemente sono stati certificati casi di reinfezione recente anche tra BA.2 e BA.1.
Il Covid-19, anche se in modalità molto diversa rispetto al 2020, continua ad essere fonte di preoccupazione tra le persone anche a causa dei casi di ‘contagio-bis’ e ‘ter’, motivo per cui le tre dosi di vaccino continuano a rappresentare un’arma efficace mentre la fatidica quarta dose resta consigliata per i soggetti fragili.
A rompere il silenzio sulla possibilità di un secondo contagio da viurs è stato Fabrizio Pregliasco, virologo della Statale di Milano, che in occasione di una lunga intervista al Corriere della Sera ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Diciamo che questo virus ci dimostra la sua capacità evolutiva che è quella di incrementare la sua contagiosità. La sua instabilità gli sta permettendo di evolvere in nuove varianti che facilitano la capacità di saper ‘scappare’ sia dall’immunità conferita dalla malattia, sia da quella data dalla vaccinazione”.
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