Pericolo salmonella nei neonati, gli esperti dicono: bisogna dare attenzione proprio al biberon, ecco dovono sono nascosti i rischi che la possano contrarre.
Oggi gli esperti ci mostrano un’altra preoccupante malattia riscontrata dopo gli ultimi studi: i neonati hanno un’alta probabilità di contrarre la salmonella. Le probabilità di come la possano prendere é legata al biberon.
Ebbene si, bisogna fare attenzione proprio all’elemento principale molto utilizzato dai neonati. Il problema é nascosto negli alimenti e vi spiegheremo cosa l’istituto di valutazione del rischio tedesco ha scoperto in merito alla preparazione delle pappe.
Chi rischia di più
Come anticipato i neonati in generale sono tutti a rischio, sebbene raro, ma in particolare sono i lattanti nati prematuri, sottopeso o con un sistema immunitario compromesso ad avere più probabilità di riscontrarne la malattia. Secondo gli studiosi il proliferare dei batteri avviene nel momento successivo alla preparazione, motivo per cui é bene, per ovviare al problema, prestare particolare attenzione ad alcuni fondamentali passaggi.
Come preparare in modo sicuro la pappa
Secondo il Bfr, non tutti seguono le indicazioni riportate sulla confezione, dove sono specificati sia le modalità, sia i tempi massimi per consumare le pietanze anche dopo la cottura seppur effettuata nel modo corretto. Il primo consiglio é di non prepare i pasti troppo tempo prima di doverli dare al neonato ed consigliabile usare sempre acqua riscaldata da un minimo di 20 a 50 gradi. Non conservare il latte o la pappa per più di 2 ore, dal termine della cottura, tempo massimo e sterilizzare gli utensili per bene che usate per la preparazione di questi ultimi.
Cause e sintomi
A causare la salmonella sono appunto il latte in polvere, la carne è derivati e le uova, soprattutto se sono poco cotti o crudi, seguite sempre i consigli del pediatra e quelli riportati sulla confezione. Il contagio può avvenire velocemente e sviluppa i sintomi in 12-48 ore nei neonati può svilupparsi in modo grave portando addirittura alla morte. Tra le sintomatologie più comuni in caso di contagio nel neonato ci sono: gastroenterite acuta, con diarrea, vomito, febbre, dolori addominali. Le cure in genere sono composte da terapia di supporto, cioè assunzione di liquidi reidratanti (che servono per compensare l’acqua e i sali persi con il vomito e la diarrea), fermenti lattici e probiotici. In genere i sintomi spariscono in 3-4 giorni, ma nei casi più gravi possono durare anche settimane.