Uno studio condotto dal team di ricercatori dell’University College London Hospital ha fatto emergere dei dati molto preoccupanti per quanto concerne i rischi di trombosi nel caso di infezione da covid.
La ricerca in esame è stata pubblicata sulla rivista Blood Avances ed è stata condotta dal team di esperti del Dipartimento di Ematologia dell’University College London Hospital. I dati emersi sono piuttosto allarmanti e rivelano un elevato rischio di trombosi in un determinato caso.
Ciò detto, scopriamo insieme quand’è che il predetto rischio risulta essere particolarmente alto.
Dallo studio inglese è stato individuato un aumento del rischio di anomalie per quanto concerne la coagulazione del sangue e l’insorgere di trombosi. In particolare, la possibilità di contrarre questo disturbo pare essere quattro volte maggiore nei soggetti che presentato un quadro clinico rientrante nel long covid. In poche parole, gli esperti segnalano una correlazione tra quelli che sono i valori relativi alla coagulazione del sangue e una ridotta capacità di svolgere attività fisica. I dati in esame non fanno altro che fornire ulteriori informazioni su quelli che sono gli effetti del covid sui pazienti anche a lungo termine.
È per questo che sono auspicabili nuovi studi al riguardo che vadano ad approfondire ulteriormente quelli che sono i valori delle analisi del sangue, valutando l’eventualità che il rischio di trombosi possa mutare in base a come procedono i sintomi causati dall’infezione. A tal proposito, peraltro, uno studio condotto dal China-Japan Friendship Hospital che sono molti i pazienti che hanno contratto il covid che presentano sintomi anche due anni dopo il ricovero. Si tratta di un dato molto preoccupante che quindi merita di essere valutato con ulteriori analisi anche in virtù dei predetti rischi relativi alla trombosi.
Ad ogni modo, va anche specificato che si sta verificando un miglioramento riguardo alla salute fisica ma anche mentale dei pazienti. Non a caso, di fatti, Al di là di quelle che sono le conseguenze fisiche, comunque, i dati in possesso rivelano che la la salute psichica di coloro che hanno contratto il virus è in netto miglioramento.
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