Vaiolo delle scimmie, come si contrae e quali sono i sintomi. Il primo caso in Italia mette in guardia dalla malattia
Dopo Spagna, Portogallo e Regno Unito è stato riscontrato il primo caso di vaiolo delle scimmie anche in Italia. Allo Spallanzani di Roma si è registrato il primo caso di ricovero di un paziente di rientro dalle isole Canarie. Fortunatamente sembra stare bene ed essere in buone condizioni, ma si trova comunque sotto osservazione in isolamento.
Il ragazzo, un giovane adulto, è stato immediatamente preso in consegna dopo che si era presentato al Pronto Soccorso dell’Umberto I, e la malattia è stata prontamente individuata consentendo cure immediate. Sono in accertamento altri sospetti casi di vaiolo delle scimmie. Attualmente sono una ventina i casi in tutta Europa, abbastanza per fare alzare la guardia e monitorare attentamente la situazione.
Al momento non sono stati rilevato casi particolarmente gravi. Bastano 1-2 settimane di riposo ed isolamento, per evitare altri contagi, perché si risolva spontaneamente. In caso di bisogno possono essere utilizzati degli antivirali.
In caso si riscontri febbre e manifestazioni cutanee è opportuno chiamare quanto prima il medico. In ogni caso è importante che chi ha la febbre, anche visto la attuale situazione Covid, eviti in ogni caso il contatto con altre persone. Prima di ogni contatto personale o rapporto intimo è bene controllare eventuali lesioni sospette sulla cute. Attualmente il vaiolo delle scimmie è diffuso in Africa centrale e occidentale. Può essere contratto con il contatto con animali infetti, ma anche tramite saliva, lesioni infette o materiali contaminati.
Al momento la situazione sembra essere sotto controllo, e le autorità stanno monitorando con attenzione la situazione in modo da potere intervenire in caso di necessità. E’ da considerare che la maggioranza della popolazione italiana è coperta dal vaccino al vaiolo tradizionale, che può comunque aiutare anche in caso di vaiolo da scimmie. In ogni caso è sempre bene non sottovalutare nessun sintomo, e qualora si fosse stati in zone a rischio, o ci fossero sintomi da ricondurre alla malattia è necessario contattare quanto prima il proprio medico.
Se c’è una cosa che la pandemia da Coronavirus ha insegnato è che anche le malattie che possono sembrare più geograficamente lontane, e sembrare più innocue possono raggiungerci e colpire in modo devastante in breve tempo. Il modo per contrastare questa eventualità è mantenere sempre la guardia alta.
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