Sapevate che ogni giorno mangiamo plastica senza accorgercene? Ormai é ovunque appunto anche in quello che mangiamo e purtroppo la assimiliamo già dalla prima infanzia secondo alcuni studi. Ecco a cosa fare attenzione per limitarne il più possibile il rischio inconsapevole di ingestione.
Studi recenti lo confermano, ingeriamo circa 53mila microparticelle di plastica ogni anno per singolo individuo, un dato agghiacciante che può compromettere a lungo andare l’organismo. La plastica è ovunque, anche in quello che mangiamo, é proprio da lì che partiremo per spiegarvi cosa sta succedendo e perché ne assumiamo così tanta già al momento della nascita. Ecco a cosa fare attenzione.
La plastica é proprio ovunque dicono gli studiosi, nel pesce prima di tutto, ma addirittura nei drink e nel miele, sembra assurdo eppure i dati parlano chiaro. Andiamo per ordine però, vi spiegheremo nel dettaglio cosa preoccupa la scienza. Innanzitutto sappiamo che il mare é tra gli elementi naturali più inquinati, in pesci, crostacei, molluschi e ovviamente nel sale marino, sono state trovate ingenti quantità di microparticelle e nanoparticelle, organismi impossibili da vedere ad occhio nudo perché hanno dimensioni di 5 millimetri o anche meno. E dove finiscono queste particelle? Nel nostro organismo chiaramente recando non pochi problemi.
Le ultime ricerche
Gli scienziati secondo le ultime ricerche fatte, dimostrano che queste particelle sono addirittura state trovate nel sangue umano, placenta, latte materno e feci. Secondo il professore Antonio Ragusa, direttore dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, spiega che la plastica può entrare nell’organismo in tre modi diversi, attraverso l’ingestione chiaramente di alimenti e bevande, per vie aeree e quindi respirandole o per via cutanea addirittura, tra le cause di quest’ultima ci sono i trucchi che in genere contengono microplastiche in gran quantità.
Consigli utili degli esperti
Come facciamo allora a limitare il più possibile l’assunzione inconsapevole della plastica dal nostro organismo? Il professor Ragusa e il suo team ci dicono che sono necessarie alcune semplici accortezze. Purtroppo non passiamo fare molto per limitarne respirandola, ma se impariamo a leggere il codice a barre tramite app apposite, di certo possiamo evitare di venirne a contatto sia a livello cutaneo, che a livello digestivo. Per cui con questi consigli, cerchiamo di mettere in opera queste buone abitudini, fondamentali per una vita più sana.