Continuano le ricerche sulle probabili cause della nuova epatite acuta nei bambini. Pareri contrastanti sul possibile effetto collaterale del covid. Cosa dice la scienza in merito? E se fosse davvero questa la causa? Un alto numero di casi fa preoccupare gli studiosi, cerchiamo però di fare chiarezza.
Sono continue le ricerche fatte dagli scienziati sulla nuova epatite acuta nei bambini: “una vera epidemia” dicono gli studiosi alla continua ricerca dei probabili fattori che l’hanno scatenata. E se fosse un effetto collaterale del covid? In molti lo pensano, in merito ci sono pareri contrastanti, vediamo insiem cosa dice la scienza in merito.
Solo ad aprile soo stati registrati circa 350 nuovi casi di epatite acuta nei bambini in 21 paesi, di cui 26 hanno dovuto addirittura fare il trapianto di fegato un numero agghiacciante che sta facendo preoccupare il mondo intero. La principale causa pare sia legata all’adenovirus, un semplice raffreddore, al quale quasi tutti sono risultati positivi. Secondo l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) il 70% dei casi riconosciuti presenta questo virus, motivo per cui é il primo sospettato della lista. Ovviamente però tra i sospetti c’é anche il covid evi spieghiamo il perché.
Principalmente le colpe del covid non pare siano legate al virus in se, quanto all’isolamento che di conseguenza é avvenuto, infatti si é riscontrato un altissimo calo delle difese immunitarie nei bambini che sono stati costretti a non avere contatti con nessuno. L’altra ipotesi é che il virus nel tempo sia mutato, soprattutto a conseguenza dell’isolamento e che nel momento in cui si sono ripresi i contatti e venuto fuori più forte che mai.
Altri sostengono che l’epatite acuta, sia una vecchia infezione da covid. Nello specifico secondo alcuni ricercatori, l’adenovirus del tipo 41F non attacca il fegato, per cui secondo i loro sospetti, il covid preso nei bambini in forma asintomatica o con lievi sintomi, ha potuto avere delle ripercussioni sull’organismo. Spiegano i ricercatori che il coronavirus sia presente in questi ultimi, nel tratto gastrointestinale in forma di piccole particelle che inducono il sistema immunitario a reagire all’adenovirus 41F causandone una reazione eccessiva, sviluppando proteine infiammatorie che alla fine danneggiano il fegato.
I ricercatori precisano che per arrivare ad una conclusione certa, é necessario effettuare nuovi test, eseguiti in modo meticoloso su ogni bambino che presenta l’adenovirus, in modo tale da confrontarli per cercare l’effettiva causa scatenante di quest’ultimo. Secondo altri bisognerebbe capire se l’epatite può essere una conseguenza del coronavirus o di altri virus come ad esempio la SarsCoV2, ma anche da fattori diversi come una tossina, farmaci particolari o fattori amientali che possono aver compremesso l’organismo.
Tra le cause invece che possano aver scatenato il virus sono assolutamente escluse le ipotesi che siano conseguenze dei vaccini anti-covid, soprattutto per il fatto che il magiore numero dei bambini contagiati dall’adenovirus, hanno un’età inferiore a quella per essere vaccinati.
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