Si può andare in pensione anche a 62 anni. Basta fare questo calcolo per trovare un compromesso tra stato e lavoratori.
Il dibattito in Italia per quanto riguarda l’età pensionabile continua ad essere particolarmente acceso. Secondo l’attuale legge Fornero i lavoratori possono arrivare alla pensione all’età di 67 anni. Sin dagli esordi della legge, questo ha scatenato diverse proteste dei lavoratori, che hanno subito ritenuto eccessiva l’età pensionabile.
In molti continuano a guardare con preoccupazione alla propria pensione, traguardo sempre più difficile da ottenere. Si continua a spingere molto per far si che possa arrivare presto una riforma del sistema previdenziale. La richiesta è quella di riuscire ad abbassare l’età pensionabile sino ai 62 anni, come avviene negli altri paesi europei, come per esempio la Francia. Questo per fare si che si possa avere un’età compatibile con le aspettative medie di vita degli italiani, ma allo stesso tempo i lavoratori possano godersi per più tempo la pensione e i frutti del lavoro maturato nel corso del tempo.
Andare in pensione a 62 anni si può, tenendo conto di questo rapido calcolo
Il sistema di calcolo misto però impedisce allo stato di concedere la pensione prima dei 67 anni. Sarebbe infatti troppo oneroso per le casse statali riuscire a sostenere i costi degli anni in più di pensione. Al momento però lo stato guadagna dalla previdenza, mentre il lavoratore perde. Andando in pensione a 67 anni, con un’età media di 82 infatti lo stato restituirebbe solo una parte dei soldi messi da parte dai pensionati. Servirebbero infatti almeno 25 anni di pensione per andare in pari con i contributi versati. Riuscirà a pareggiare quindi solo chi vive sino ad 87 anni. La critica mossa è che invece un sistema di welfare ottimale preveda infatti che sia in equilibrio perfetto tra costi statali e guadagni del lavoratore. Come fare allora a riequilibrare la situazione in modo che lo stato non perda dal welfare, ma anche i lavoratori possano avere una pensione più agevole?
Una via di mezzo potrebbe essere concedere la possibilità di ricevere un anticipo con penalizzazione. Ci si potrebbe affidare ad un ricalcolo contributivo sarebbe plausibile, ma anche ad un taglio della rendita in base al numero di anni di anticipo rispetto alla vecchiaia. Andando in pensione prima, ipotizzando un’età di 67 anni, con penalizzazione come ipotizzato il lavoratore avrebbe si una rendita più bassa, ma più duratura, vedendosi così restituiti tutti i soldi versati nel corso degli anni. Secondo il rapido calcolo fatto da Itinerari Previdenziali, andando in pensione a 62 anni con un ricalcolo contributivo l’equilibrio finanziario sarebbe raggiunto ad 82 anni, proprio l’età media degli italiani. Riusciranno le richieste dei lavoratori a sbloccare finalmente la nuova legge sulle pensioni?