Preoccupazione per i possibili contagi da vaiolo delle scimmie. L’Organizzazione mondiale della sanità detta la linea per l’estate
Se c’è una cosa che i lunghi e provanti anni di pandemia da Coronavirus hanno insegnato, è a non prendere sotto gamba situazioni che potrebbero potenzialmente trasformarsi in una grave emergenza sanitaria. Il Covid ha colto alla sprovvista in un momento nel quale una situazione di così grave portata come quella che si sarebbe ben presto verificata era impronosticabile, e l’Oms e i governi nazionali non hanno più intenzione di farsi cogliere impreparata come avvenuto in quella circostanza. Per questo i primi casi di vaiolo delle scimmie rilevati in Europa e America hanno subito portato un’allerta massima della comunità scientifica.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha già dato le proprie linee guida in vista dell’estate. Le aggregazioni e gli eventi estivo preoccupano nell’ottica di una sempre maggiore diffusione del virus. Ecco perché sono già state date le prime direttive.
Il vaiolo delle scimmie, le direttive dell’OMS: rischio per i mesi estivi
L’estate, come detto, per via dei numerosi assembramenti e dell’abbassamento delle misure anti-Covid, rappresenta un potenziale teatro di diffusione del virus. Non è un caso che la rapida crescita di casi sia avvenuto proprio durante l’allentamento delle misure e la riapertura libera da restrizioni dei viaggi e delle frontiere. Per questo l’organizzazione mette in allerta i cittadini dell’alto rischio di contagio in Europa e nel resto del mondo.
Il vaiolo delle scimmie si trasmette, oltre che dal contatto con l’animale infetto, anche tra uomini con il contatto con i fluidi della persona infetta, e quindi per lo più al momento i nuovi casi sono stati contagiati per via sessuale, ma non solo. Sono infetti anche l’eruzione cutanea e le croste. In caso di lesioni nella bocca il virus può diffondersi anche attraverso la saliva.
La maggior parte delle persone che contrae il virus avrà una sintomatologia della malattia lieve, che si risolverà spontaneamente in poco settimane, Il rischio però è elevato per i bambini piccoli, le donne in gravidanza e le persone immunodepresse. Per questo si raccomanda di tutelare i soggetti più fragili comunicando l’eventuale contagiosità e rispettando l’isolamento, così da consentire un attento monitoraggio dei casi ed evitare che la situazione degeneri. Al momento sono già disponibili vaccini e terapie apposite per il vaiolo delle scimmie, ma la disponibilità è limitata. Per questo la richiesta dell’Organizzazione mondiale della sanità è di prestare particolare attenzione.