L’arrivo delle applicazioni di messagistica hanno cambiato anche l’approccio alla legge, come nel caso dei messaggi ricevuto su WhatsApp. Quanto possono essere utilizzati come prova?
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, corso degli anni è cambiato anche l’approccio legislativo in relazione ai messaggi che arrivano da applicazioni di messaggistica come quella di WhatsApp, motivo per cui si è arresa necessario a far luce tu le modalità secondo cui i messaggi di testo possono essere utilizzati come prove anche durante un processo in tribunale.
Ecco di seguito, dunque, la nuova normativa che regola la presentazione dei messaggi ricevuti in chat in qualità di memorie durante un processo in qualità di strumento attraverso il quale è stato commesso il reato.
L’avvio di una vita più social ha cambiato non solo il modo di comunicare ma anche il modus operandi relativo all’approccio della persona, insieme reati che possono essere contestualizzati anche su piattaforme come quella di WhatsApp.
È bene ricordare in tal senso che i messaggi inviati anche tramite WhatsApp possono attestare come la vittima sia posta a violenze psicologiche continue, bullismo, minacce, ricatto anche a sfondo sessuale come nel caso del sextortion… le quali possono essere utilizzate come mezzo di prova così come sancito dalla Corte di Cassazione con la sentenza 22417/2022. Un mi importante precedente che ha permesso al legislatore di ammettere anche i messaggi ricevuti su WhatsApp come prova all’interno di un processo.
Questa è una domanda molto importante alla quale rispondere soprattutto nel momento in cui stiamo allestendo un fascicolo da presentare in qualità di memorie al pm e al giudice, nel tentativo di vederle a me se come prove valide di un reato e quindi a sostegno di un eventuale processo.
Ogni messaggio che può contenere la prova del reato commesso deve essere screenshottato e inserito nella documentazione da presentare in tribunale. Prova fotografica che deve essere allegata anche al formato digitale della cronologia della conversazione in questione che deve essere di supporto a quanto denunciato. In alcuni casi, che giudice può anche richiedere un attento esame degli account WhatsApp oggetto del contenzioso al fine di verificare quanto detto, la cancellazione di eventuali messaggi non salveranno la persona da un’eventuale condanna in quanto si tratta di messaggi comunque reperibili da tecnici autorizzati.
Il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna, Paolo Pandolfi, ha voluto rilasciare…
Indiscrezione al Principato di Monaco, chi è incinta questa volta. Ecco tutte le curiosità della…
Rosa chemical, chi è e tutto quello che non sappiamo di lui. Tutto sul nuovo…
Il direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano,…
Il covid ha seriamente messa a dura prova le persone in tutto il mondo, motivo…
Nel corso degli ultimi mesi sono stati numerosi i cambiamenti in relazione allo smart working,…