Scatta un nuovo allarme pericolo per la salute dell’uomo derivante dalla diffusione della diossina: ecco di cosa si tratta e quali sono i rischi.
A tenere banco nel mondo del web in queste ore troviamo le conseguenze derivanti dalla diffusione della diossina nell’aria, le cui percentuali età diventano maggiori con l’arrivo della stagione estiva a seguito delle cause scatenanti.
Facciamo riferimento ad un tipo di sostanza molto pericolosa derivante dagli incendi che, soprattutto durante la stagione estiva, si diffondono notevolmente a macchia d’olio e l’innesco può essere causato da molteplici motivazioni e che allo stesso momento mettono seriamente a rischio la salute della persona.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso delle ultime settimane sembra farsi avanti prepotentemente il pericolo diossina per la salute dell’uomo. Un particolare pericoloso tipo di sostanza in grado di mettere seriamente in pericolo la salute della persona.
Con il termine diossina/diossine facciamo riferimento ad un gruppo di sostanze ritenute fortemente pericolose per la persona a seguito delle proprie caratteristiche chimiche, fisiche e tossicologiche. In questo calderone rientrano sostanze come policlorodibenzodiossine, i policlorodibenzofurani, famose anche attraverso le seguenti sigle: PCDD, PCDF e DL-PCB. Facciamo riferimento, dunque, a quel tipo di sostanze che in natura derivano da processi di combustione, come ad esempio gli incendi di foreste o le emissioni di gas dei vulcani. Queste, inoltre, possono derivare anche da specifiche attività come incenerimento di rifiuti o i processi di produzione industriale.
A rompere il silenzio e parlare così delle diossine recentemente è stato il ricercatore dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR, Angelo Cecinato intervistato dal Panorama.
In occasione della lunga intervista parlando delle diossine e le sostanze ritenute più pericolose ha rilasciato la seguente importante dichiarazione: “Gli inquinanti che fanno più male sono gli idrocarburi policiclici aromatici e altri combusti simili. Si sprigionano in ogni combustione, anche se si brucia la legna, se si accende una sigaretta, e ovviamente in quantità molto maggiori nel traffico. Sono cancerogeni a lungo termine. Le diossine composti specifici sono presenti in tracce e la loro pericolosità è dovuta a tossicità specifiche. Sono però presenti in quantità infinitesimali e si producono solo in particolari condizioni, da materiali di partenza specifici”.
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