Salute e Benessere

Positivo al Covid? L’isolamento serve ancora? La risposta degli esperti

Positivo al Covid? L’isolamento serve ancora? La risposta degli esperti. Le parole del sottosegretario Costa fanno discutere

Grazie alla massiccia campagna vaccinale e alle alte temperature la convivenza con il Covid sembra essere decisamente più agevole. Il governo ha progressivamente allentato le misure di sicurezza che ci hanno tenuto compagnia per due anni, sin dall’inizio della pandemia.

Il sottosegretario alla salute Andrea Costa ha annunciato che presto nell’ottica della convivenza con il virus, dopo lo stop all’obbligo vaccinale e all’utilizzo della mascherina, potrebbe cadere anche l’obbligo di isolamento per coloro che sono risultati positivi al virus. “Credo che siamo molti vicini di questo traguardo” ha detto. Il governo ha già tolto l’obbligo di quarantena per coloro che hanno avuto un contatto con in positivo, mentre chi ha contratto il virus in prima persona deve ancora rispettare l’isolamento sino a negativizzazione. L’ipotesi di togliere quest’obbligo ha fortemente diviso tra chi ritiene che si stia abbassando troppo la guardia nella lotta contro il virus e chi invece sarebbe favorevole alla riforma.  Anche gli esperti hanno espresso opinioni contrastanti.

No all’isolamento per i positivi? Anche gli esperti si dividono

Tra coloro contrari al provvedimento c’è il dottor Filippo Anelli,  presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo). L’aumento dei positivi e la frenata sulla diminuzione dei ricoveri sarebbero il segno di un’alta circolazione del virus. Senza mascherine i rischi sarebbero ancora più elevati. Questo suggerirebbe prudenza e una maggiore tutela per i più fragili. Al momento secondo Anelli non ci sono le condizioni per un liberi tutti. Della stessa idea l’infettivologo Massimo Galli, secondo cui i numeri non lasciano tranquilli visti contagi e decessi in crescita. La situazione attuale insomma suggerirebbe una maggiore cautela e richiederebbe non prendere decisioni avventate. Molto dura l’opinione di Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine dei Biologi, che l’ha definita una decisione pericolosissima e priva di senso.

Diversa l’opinione dell’infettivologo Roberto Cauda, che invece ritiene che la decisione possa essere presa. La malattia, secondo il professore, allo stato attuale e non in forma grave è paragonabile ad altre malattie respiratorie. Anche secondo Cauda  però è necessario tenere sotto controllo la situazione e fare retromarcia in caso di momenti di pericolo.

Ancora una volta le misure da attuare contro il virus sono motivo di discordia e fanno davvero discutere.

Beatrice

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