Svolta in campo giuridico in relazione alle fotografie e registrazioni realizzate con il proprio telefonino: mettendo in atto alcuni escamotage non si correrà negli rischio di imbattersi in sanzioni.
Nel corso degli anni sono state numerose le dispute che hanno tenuto banco il campo giuridico in relazione ai filmati al registrazioni che vengono effettuate con il proprio telefono cellulare, soprattutto nel momento in cui la persona si rende conto di essere oggetto non consenziente di un filmato realizzato per strada con uno smartphone da parte di una terza persona.
Evitando i casi in cui secondo la legge questo è assolutamente vietato, bisogna far luce sulle attenuanti che invece consentono la registrazione di video e anche la realizzazione di fotografie con il proprio telefono cellulare in un contesto completamente diverso da quelli già amministrati giuridicamente.
Non è un reato registrare video e fare fotografie a qualcuno
Secondo quando sancito dalla legge sulla privacy, realizzare dei video o effettuare delle fotografie ad una persona non consenziente anche strada è l’apice di un reato giuridicamente punibile ma per il quale esistono delle attenuanti da tenere ben in mente.
Se ci accorgiamo di essere oggetto costante di foto e video da parte di una persona terza la cosa che dobbiamo fare è quella di denunciare il fatto alle forze dell’ordine, in quanto si può essere vittime di stalking da parte nella persona di riferimento… se invece provvediamo a farci giustizia da soli tentando di sottrarre lo smartphone ci battiamo in quella che comunemente viene chiamata rapina.
Eppure, è importante sottolineare che un terzo può effettuare video e fotografare senza imbattersi in denunce varie ed eventuali in quanto caso previsto già giuridicamente e quindi ammesso dalla legge.
L’escamotage giuridico che in pochi conoscono
Fermo restando che prima della diffusione della propria immagine il terzo che ha provveduto a fotografarci o registrarci un video deve comunque chiedere una nostra autorizzazione all’azione, con tanto di firma in documento di liberatoria.
Differenti sono i casi in cui il singolo si accinge a realizzare una foto selfie, un video o casi similari e nell’inquadratura appaiono anche passanti… in questo caso è bene sottolineare che la diffusione anche a mezzo social delle immagini in questione dove accidentalmente compare qualcuno dei soggetti designati non è perseguibile dalla legge, ma in quanto un momento fortuito durante il quale viene scattata la foto e una terza persona finisce nell’inquadratura non volutamente e quindi rappresenta un atto non perseguibile per legge.