Ecco quando puoi registrare chiamate o fotografare di nascosto qualcuno e non è reato. Cosa dice la normativa
La sempre maggiore diffusione degli smartphone e dei social media ha sicuramente sfumato le linee che contornano il diritto alla riservatezza e alla privacy. Non è raro che ci si trovi su un sfondo di una foto vista sui social, o che si venga fotografati a propria insaputa. E’ possibile fare qualcosa in questi casi? Quando e come posso fare valere il diritto alla privacy?
Intanto è opportuno dire che in linea di massima fotografare una persona senza il suo consenso rappresenta un illecito che può essere punito con un risarcimento. Vediamo però meglio cosa dice la normativa.
Registrare e fotografare di nascosto, cosa dice la normativa. Ecco quando è lecito
Filmare o fotografare una persona senza consenso in una dimora privata, come per esempio la sua abitazione, rappresenta un reato. La legge prevede il reato di «interferenze illecite nella vita privata» nei confronti di «chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata» si legge nella normativa. Questo, appunto, a tutela della riservatezza personale al quale ciascuno ha diritto. Chi viola questa norma può essere soggetto a una reclusione da sei mesi a quattro anni, esattamente come chi diffonde pubblicamente le immagini acquisite. La vittima può sporgere querela, che può portare ad un procedimento penale a carico del responsabile.
Diversa la normativa in caso si venga fotografati nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. In questo caso si può fotografare liberamente, ma non è comunque consentita la diffusione e pubblicazione indebita e non autorizzata delle immagini.
E’ curioso svelare che, in seguito ad una sentenza della Corte di Cassazione, anche semplicemente fingere di filmare o fotografare, facendo semplicemente il gesto di puntare la fotocamera può essere un reato, considerato molestia e disturbo delle persone.