Curiosità

Il nostro odore è un documento: siamo rintracciabili

Avreste mai immaginato di essere riconosciuti a seconda del proprio odore? A quanto pare quella che sembrava essere frutto di pura immaginazione per l’uomo, ben presto, diventerà una realtà.

Nel corso dei secoli i cani hanno aiutato l’uomo a seguire le tracce di altre persone per vari motivi, essendo dotati di un olfatto in grado di rendere tutto ciò possibile e riconoscere una lunga serie di odori riconducibili a cose e persone.

Una qualità che nel tempo è diventata anche oggetto di studio per capire come poterla sfruttare al meglio, riproponendola in campo scientifico e favorendo una nuova ed importantissima scoperta. Ecco di cosa si tratta nello specifico.

Il nostro odore come documento di riconoscimento

Soffermiamoci, dunque, sulla naturale capacità dei cani e degli altri animali di riconoscere gli odori attorno a sé e di collegarli anche ad una persona specifica… e adesso provate a immaginare questa stessa capacità riprodotta da un naso artificiale e quindi in grado si carpire gli odori, allegando loro anche un’identità.

Quanto detto, dunque, non è più frutto di una spiccata immaginazione ma una solida realtà messa in atto da un gruppo di scienziati che ha preso parte allo studio della giapponese Kyushu University, in collaborazione con l’Università di Tokyo, e pubblicato dalla rivista scientifica Chemical Communications.

Il team di ricercatori, quindi, ha generato un sensore olfattivo artificiale in grado di acquisire i dati relativi di un odore specifico e collegarlo alla persona, dote che gli permetterà di riconoscerlo in ogni dove. Tutto questo è reso possibile dalla composizione chimica presente nell’aria che il soggetto emette.

Risultati garantiti al 97%

La scoperta messa in atto in relazione al naso artificiale, dunque, sarebbe in grado di fornire risultati di riconoscimento della persona pari al 97%, il che renderebbe il nuovo apparecchio in grado di fornire un aiuto importante nella ricerca delle persone e non solo. Se il naso artificiale venisse riconosciuto a livello mondiale, l’uomo sarebbe in possesso di un nuovo documento di identità legalmente valido.

A commentare la ricerca messa in atto e i risultati ottenuti è stato Chaiyanut Jirayupat, coordinatore dello studio: “Le caratteristiche fisiche, come le impronte, il viso e la voce, possono essere copiate o addirittura compromesse da lesioni. Recentemente l’odore umano è emerso come una nuova classe di autenticazione biometrica che essenzialmente utilizza la tua composizione chimica unica per confermare chi sei”.

Francesca Guglielmino

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