Nuovo rischio per la salute dell’uomo, legata il girovita del proprio corpo… qualora superasse delle determinate misure sono numerosi i rischi in cui ci si può imbattere. Ecco di cosa si tratta.
Nel corso degli anni sono state davvero numerose le ricerche condotte in campo scientifico e che hanno permesso agli studiosi di carpire il collegamento tra “cibo” e tumore. Non a caso, sembrerebbero essere sempre più in aumento i collegamenti esistenti tra malattie e alimentazione “non corretta” per le quali bisogna sempre stare in allarme, nel tentativo di tenere tutto (anche il nostro peso corporeo) sotto controllo.
Recentemente, dunque, sono stati diffusi i nuovi risultati in relazione a un nuovo studio scientifico che ha permesso di trovare la correlazione tra chili di troppo e possibilità di sviluppare il cancro.
Girovita non esile e cancro
A tenere banco nel campo delle notizie mondiali troviamo la ricerca accurata realizzata dal World Cancer Research Fund, da Caser Research UK e Diabetes UK e coordinata dall’Università di Bristol e dall’Agenzia per la Ricerca sul Cancro.
Durante il periodo di studio il team di ricercatori si è concentrato sulle persone che presentano un girovita non esile e che va dai 100 in poi, con una concentrazione di grasso sull’addome. Un qualcosa da tenere sempre sotto stretto controllo, così come confermato dall’accurato monitoraggio degli stili di vita e abitudini alimentari di circa 100 persone, il quale ha permesso ai ricercatori di evidenziare come in queste condizioni le persone abbiano un rischio maggiore di contrarre un tumore al colon e non solo.
Uno dei rischi maggiori è rappresentato dalla neoplassia, facciamo riferimento a un tumore/massa di tessuto che cresce in eccesso e scoordinata rispetto ai tessuti normali del nostro organismo.
“Parametri importanti per tenere il peso sotto controllo”
In particolar modo, dunque, a destare molti sospetti sono i chili che vengono in più che arrivano tra i 20 e i 50 anni, i quali possono essere davvero la causa scatenante di un tumore contro il quale lottare.
A commentare i risultati ottenuti durante la ricerca sopra menzionata è stato il dottor Cineri, nonché direttore dell’Oncologia Medica e Breast Unit che dell’Ospedale Perrino di Brindisi che, secondo quanto reso noto dal Corriere della Sera, ha dichiarato: “Per tenere sotto controllo il proprio peso corporeo sono importanti due parametri l’indice di massa corporea che si ottiene dividendo il peso (espresso in chilogrammi) per il quadrato dell’altezza. Un valore di BMI inferiore a 25 indica una persona normopeso; da 25 a 30 si è sovrappeso; da 30 a 40 indica obesità e oltre 40 una grave forma di obesità”. Infine: “Il BMI rappresenta un indice approssimativo poiché non tiene conto del tipo di costituzione fisica, della localizzazione dell’adipe e delle masse muscolari. Un altro valore da considerare è la circonferenza della vita (misurata all’altezza dell’ombelico), che è un indice del tessuto adiposo addominale in relazione al rischio di malattie cardiovascolari e dismetaboliche e che non dovrebbe superare gli 80 centimetri”.