Curiosità

L’universo come non l’abbiamo mai visto: foto incredibili

Grandissimo evento per gli appassionati di astronomia che il 12 luglio del 2022 hanno potuto ammirare l’Universo come mai visto prima d’ora, immagini che hanno subito fatto il giro dei media.

Negli anni sono state numerose le notizie pubblicate sull’evoluzione dell’universo e le scoperte che sono state realizzate da vari scienziati e astronomi sul campo, così come dimostrato anche dall’ultima missione che attualmente è in atto sullo spazio al quale ha preso parte anche Samantha Cristoforetti.

In queste ore a tenere banco nel mondo del web troviamo delle immagini che permettono di vedere l’Universo così come non era mai venuto prima d’ora, le quali hanno lasciato senza parole gli appassionati di astronomia e non solo.

L’Universo mai visto così

Ebbene sì, nel mirino dell’attenzione del web in queste ore troviamo delle nuove immagini che la nasa ha diffuso il 12 luglio del 2022 e che hanno segnato inevitabilmente la storia nel campo della scienza e in quello dell’astronomia.

Foto a colori scattate dal telescopio spaziale James Webb, le quali hanno messo gli scienziati nelle condizioni di vedere quali sono i colori che caratterizzano, lo spazio le stelle e i pianeti caratterizzati da fasci di luce che un tempo erano dissi solo in bianco e nero.

Esopianeta WASP 96-b: cosa è ritratto nelle foto dello spazio

Secondo quanto reso noto dalla didascalia delle foto pubblicate dalla Nasa è possibile vedere il pianeta e quindi la luce del sistema WASP 96, la quale si trova a poche ore dal nostro pianeta e che si muove attraverso la stella così come si nota dalla curva di luce che mostra l’oscuramento complessivo della luce stellare e durante il transito.

Altro tratto distintivo che ha tolto il fiato tutti coloro che hanno avuto modo di vedere le immagini in questione è l’aspetto nido della Nebulosa Anello Meridionale catalogata come NGC 31 32 e che si trova a 2500 anni di luce di distanza da noi. Facciamo riferimento a una delle immagini più belle scattate in questi giorni e che ha permesso di vedere la Nebulosa Anello Meridionale con colori e cristallini non più come un fascio di nuvole e fumo, bensì anche in questo caso fasci di luce che limitano il contorno.

Infine, troviamo anche il quintetto di Stephan caratterizzata dall’intensità luminosa equivalente a 40 miliardi di Soli, attraversato da una coltre di polvere profonda e flussi spinti dal buco nero con un livello di dettaglio mai visto prima.

Francesca Guglielmino

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