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Incubazione Omicron: ecco in cosa è diversa dalle altre varianti

La variante Omicron è diversa dalle altre per quanto concerne l’incubazione. Ecco cosa tutto quello che devi sapere al riguardo.

La variante Omicron è sicuramente tra quelle più contagiose non a caso sta facendo registrare un aumento vertiginoso dei casi causato senz’altro anche dal fatto che il Governo ha deciso di abolire tutte le restrizioni sociali messe in atto in questi due anni per limitare il più possibile la circolazione del virus.

Ciò detto, scopriamo insieme in cosa si differenzia la variante Omicron per quanto concerne l’incubazione rispetto alle alte varianti.

Incubazione Omicron: perchè è diversa dalle altre varianti

Come accennato poc’anzi, a causa delle sottovarianti di Omicron il numero di contagi durate la stagione estiva sta salendo facendo inevitabilmente scattare l’allarme da parte degli esperti. A tal proposito, peraltro, in molti si chiedono quali siano i sintomi generati dalla variante e soprattutto quanto dura l’incubazione.

In riferimento ai sintomi, tra i più comuni ci sono sicuramente mal di gola, stanchezza, febbre e dolore muscolare generalizzato. In alcuni casi, peraltro, possono verificarsi anche una perdita di olfatto con episodi di dolore alle ginocchia. Per quanto riguarda la durata dei sintomi poi questa va da qualche giorno fino a 5 giorni. Si tratta dunque di una durata piuttosto breve e ciò accade soprattutto nei pazienti che sviluppano una forma particolarmente lieve della malattia. Infine, l’incubazione è compresa tra i due e i 3 giorni di solito. Va detto però che si sono verificati anche casi in cui è durata fino a due settimane. Il test anticovid infatti non sempre è in grado di rilevare la presenza del virus. Per questo, i medici, sono soliti consigliare di sottoporsi al tampone trascorso qualche giorno e a maggior ragione se si avvertissero ancora sintomi.

In genere, poi, con Omicron 5 si resta positivi per un periodo minore rispetto a quanto accade con la variante Delta. Nella maggior parte dei casi, infatti, la negativizzazione si verifica dopo un massimo di 7 giorni. Va specificato, infine, che la variante in esame è in grado di eludere le difese del sistema immunitario e dunque i pazienti che si sono ammalati una volta possono ricontagiarsi.

Sabrina

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