Il West Nile e le prime vittime italiane: ecco cosa sapere. Il nuovo virus preoccupa l’Italia: quali sono i sintomi
Preoccupazione in Italia per il West Nile, o Febbre del Nilo. Il virus, dopo gli zero casi dello scorso anno (erano stati cinque invece i decessi nel 2021) è tornato a colpire nel nostro paese. L’Istituto Superiore di Sanità ha segnalato nuovi casi di contagio, un 73enne in provincia di Padova, e un 75enne modenese. In veneto anche il primo decesso, un uomo di 83 anni colpito da una encefalite dovuta al West Nile.
Questi ha rialzato l’attenzione sull’infezione, che si sviluppa tra uccelli e zanzare comuni. La febbre del Nilo infatti può essere letale, e diventare un vero pericolo. Soprattutto per gli anziani o chi soffre di altre patologie. Nei soggetti giovani e in salute, invece, il virus il più delle volte si presenta come asintomatico. Se c’è una cosa che ha insegnato il Coronavirus è a non sottovalutare i potenziali risvolti dei primi contagi. In Veneto, in particolare, sono stati attivati i sistemi di sorveglianza, e zanzare infette sono state trovate nelle province di Vicenza, Venezia, Verona, Rovigo e Padova
La Febbre del Nilo, il nuovo virus preoccupa: quali sono i sintomi
Come detto, la Febbre del Nilo è provocata da un virus che viene trasportato da uccelli e zanzare. Queste ultime, in particolare, con le loro punture sono i principali vettori e i principali “untori” per quanto riguarda l’uomo.
Il virus è stato scoperto per la prima volta in Africa, agli inizi del 900, ma con il passare del tempo sono stati ritrovati casi anche in Asia, Europa, Australia e America. Negli ultimi anni ha iniziato a circolare anche in Italia, soprattutto nel nord.
Fortunatamente, come detto, la maggioranza delle persone contagiate non mostra sintomi. Anche tra coloro sintomatici i sintomi sono per lo più lievi, con febbre, mal di testa, vomito e nausea. Solo l’1%, soprattutto soggetti anziani o già precedentemente debilitati, presenta sintomi gravi che possono comprendere febbre molto alta, mal di testa intensi, disorientamento, convulsioni, tremori, disturbi alla vista e nei casi peggiori paralisi e coma. Il virus non si trasmette da persona a persona tramite contatto con le persone infette. Il suo periodo di incubazione è in generale riscontrato tra i 2 e i 14 giorni, ma in alcuni casi può arrivare sino a 21 giorni. Al momento non sono presenti vaccini o cure, e la prevenzione è rappresentata dall’evitare l’esposizione alla puntura di zanzare.