Ultime novità sulle sanzioni per le partite iva che da oggi devono iniziare ad usare le fatture elettroniche: tutto quello che c’è da sapere.
La fattura elettronica è una fattura in formato digitale. Nello specifico con l’espressione “fatturazione elettronica” si intende il processo con cui si gestisce emissione, invio, tenuta e conservazione digitale del documento di fatturazione. Ecco tutte le novità sulle sanzioni per le partite iva che da oggi devono iniziare ad usare le fatture elettroniche: tutto quello che c’è da sapere.
La fattura è un documento fiscale obbligatorio che viene emesso da un soggetto fiscale, cioè chi possiede una Partita IVA e serve per comprovare l’avvenuta cessione di beni o prestazione di servizi e il diritto a riscuoterne il prezzo.
La fatturazione elettronica invece è un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che permette di abbandonare il supporto cartaceo e tutti i relativi costi di stampa, spedizione e conservazione. Le fatture vengano trasferite con il codice identificativo dell’ufficio di destinazione, il Codice Destinatario o l’indirizzo PEC del titolare di partita IVA e vengano spedite attraverso il Sistema di Interscambio SdI.
Sono previste delle sanzioni in caso di mancata fatturazione elettronica, ovvero una conseguenza sfavorevole prevista per chi non rispetti una norma giuridica. In generale, consiste nella limitazione di diritti per l’inosservanza di un comportamento prescritto. In caso di tardiva emissione della fattura elettronica si applica la sanzione prevista dall’art. 6 del D. Lgs. n 471/97: sanzione amministrativa pecuniaria che va dal 90% al 180% dell’imponibile non correttamente documentato.
Le sanzioni per la tardiva emissione della fattura elettronica variano in relazione alla violazione commessa: Violazione registrazione o fatturazione senza conseguenze sul calcolo dell’IVA da € 250,00 a € 2000,00. Sono esonerati dall’emissione della fattura elettronica solo gli operatori (imprese e lavoratori autonomi) che rientrano nel cosiddetto “regime di vantaggio”, o chi chi presenta ricavi o compensi inferiori a 25.000 euro .
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