Cresce l’allarme per il rischio salmonella, ma quali sono i sintomi che ci permettono di capire che abbiamo il batterio e come intervenire tempestivamente?
Nel momento in selezioniamo il cibo da portare in tavola dobbiamo essere anche a conoscenza di eventuali rischi nei quali ci possiamo imbattere, come nel caso dei batteri. Un esempio pratico per capire quanto siamo dicendo è rappresentato dal botulino che si può formare in vasetti di vetro nel caso in cui sia entrata dell’aria e non solo, dato che un vero pericolo è rappresentato anche dalla salmonella.
Infatti, oggi concentreremo la nostra attenzione proprio sulla salmonella, i sintomi e la cura del batterio di riferimento.
Come si contrae la salmonella?
Alla fine del 1800 Daniel Elmer Salmon scopre per la prima volta il virus della salmonella, al quale è stato attribuito anche il suo nome e che tutti oggi identifichiamo, appunto, come “salmonella”. Nel corso dei decenni sono stati scoperti circa duemila varianti nate dal ceppo principale del batterio che provoca delle infezioni che si distinguono in forme tifoidee e non tifoidee.
Inoltre, la salmonella è la maggiore responsabile di febbre tifoide e delle febbri enteriche che “in genere e l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo”.
Come si contrare la salmonella, quali sono i sintomi e come intervenire
La salmonella, famosa per essere anche un tipo di batterio che si trova sul guscio dell’uomo e anche nelle feci delle galline, e che mette in atto il suo contagio con una contaminazione totale del cibo. Trattandosi di un batterio che trova nelle faci delle galline, il maggior conduttore del batterio è considerato appunto l’uomo ma non sono esclusi, comunque sia, qualsiasi altro vettore tra cibo, bevande, ecc…
A ogni modo, la salmonella si può presentare tra le “6 e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati, ma più comunemente tendono a manifestarsi dopo 12-36 ore, protraendosi per 4-7 giorni”. I disturbi si presentano nel tratto gastrointestinale con forte dolore addominale, nausea, ma anche vomito e dissenteria che possono presentarsi anche con febbre molto alta. Nel momento in cui ci si imbatte in questi primi sintomi, dunque, il consiglio è quello di contattare nell’immediato il medico curante ma, ancor meglio, recarsi all’ospedale più vicino e comunicare quali sono stati gli alimenti ingeriti negli ultimi giorni.