West Nile, questo è il nome del nuovo virus che sta generando il panico in Italia: ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
La Febbre del Nilo, nota come West Nile, è diffusa in particolar modo in Asia Occidentale, Africa, America. In questo periodo, però si stanno verificando anche dei casi in Italia e in particolare al Nord. A tal proposito, infatti, nel padovano è stato identificato un altro caso mentre nel veneziano c’è già la prima vittima.
Alla luce di quanto detto, scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere riguardo al virus che sta generando molta paura nel nostro Paese e in particolare come difendersi.
West Nile: ecco come proteggersi
Il virus West Nile sta circolando anche in Italia non a caso è stato individuato un altro caso nel padovano. A partire dall’inizio di giugno 2022, infatti, solamente in provincia di Padova sono ben 42 i contagi e come se non bastasse, a Mira, in provincia di Venezia, è stato registrata la prima vittima. Molto probabilmente, peraltro, i casi sono molti di più dal momento che l’Iss non ha ancora aggiornato il bollettino. Ad ogni modo, va detto che non esistono vaccini contro il virus in questione per cui è indispensabile evitare di farsi infettare dalle zanzare. Di conseguenza, gli esperti raccomandano di attuare disinfestazioni soprattutto nei luoghi pubblici.
A tal proposito, infatti, a diffondere il virus oltre alle zanzare sono anche gli uccelli selvatici. La trasmissione della febbre del Nilo non avviene da persona a persona. In genere, l’incubazione dura tra i 2 e i 14 giorni. Va detto che l’infezione è completamente asintomatica nella gran parte dei casi, d’altra parte è possibile accusare alcuni sintomi. Tra i più diffusi ci sono vomito, nausea e linfonodi ingrossati. Solitamente la predetta sintomatologia è più diffusa negli anziani per i quali tra l’altro è più alta la probabilità che il rischio che l’infezione possa aggravarsi. A tal proposito, nei casi più gravi posso insorgere debolezza, tremori, convulsioni e addirittura coma.
Al momento non esiste una terapia specifica contro il virus in questione dal momento che i sintomi tendono a risolversi da soli. In caso di quadro clinico particolarmente gravi invece è necessario il ricovero in ospedale dove si procede a somministrate fluidi intravenosi oltre che con la respirazione assistita.