Salute e Benessere

Vaiolo delle scimmie, chi sarà costretto a fare il vaccino

Vaiolo delle scimmie, chi sarà costretto a fare il vaccino. Il governo dà il via libera alla prima dose, ma non per tutti.

Anche in Italia cresce la preoccupazione per i contagi del vaiolo delle scimmie. I numeri dei casi positivi continuano a salire, ed è inevitabile una certa apprensione, visti gli ultimi anni trascorsi in balia del Covid e la difficile situazione nel quale ci si trova ancora. Proprio per evitare ulteriore problemi le istituzioni stanno già pensando a tutti i modi per bloccare i contagi ed evitare che la situazione sfugga di mano e si trasformi in una nuova emergenza sanitaria.

Il ministero della Salute ha già predisposto la somministrazione delle prime dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie. Saranno 5.300 le dosi che verranno inizialmente messe a disposizione delle regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di casi, destinate a diventare 16.000 nei prossimi mesi. Saranno però solo determinate categorie di persone a dovere fare il vaccino.

Vaiolo delle scimmie, pronta la prima campagna di vaccinazione: ecco per chi

La situazione in Italia al momento è sotto controllo, e non vi è quindi necessità di una vaccinazione di massa come avvenuto in caso del covid. Al momento i contagiati sono infatti 545, la maggior parte dei quali in Lombardia e Lazio. Un numero che invita cautela ma che non provoca certo allarmismi.

Al momento dunque il vaccino Jynneos sarà diviso nelle regioni con maggiori contagi, come detto. Le 5.300 dosi saranno divise tra Lombardia (2000 dosi), Lazio (1200 dosi), Emilia-Romagna (600 dosi) e Veneto (400 dosi).

Il vaccino verrà somministrato tramite una doppia somministrazione. Prima una dose e poi il richiamo a quattro settimane di distanza. Sarà rivolto alle persone di maggiore età, e in particolare a  personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus, persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) e che rientrano in alcune specifiche categorie di rischio. Il virus si trasmette infatti soprattutto per rapporti sessuali o scambio di fluidi corporei, per contatto stretto, ma anche per via aerea.

In caso di sintomi sospetti, come febbre alta o eruzioni cutanee, è bene non sottovalutare mai il problema e rivolgersi subito ad un medico che possa verificare l’eventuale positività al virus del vaiolo delle scimmie e procedere subito alle cure e all’isolamento per evitare la diffusione del virus e ulteriori contagi .

Beatrice

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