Bagno nel lago, ecco come salvarsi dal mulinello senza nuotare perchè non sempre quella è la giusta soluzione per sfuggire al pericolo.
Il mare, il lago, non sono i nostri habitat e per questo motivo quando ci troviamo dinanzi a delle difficoltà dobbiamo avere i mezzi di conoscenza per poter far fronte a queste. Il mare sappiamo bene essere ricco di insidie proprio a causa delle profondità delle corretti e del clima che può variare repentinamente soprattutto se siamo al largo e i barca. Non sempre però la scelta che apparentemente può essere più tranquilla è priva di difficoltà. In molti per sentirsi più al sicuro, scelgono come meta il lago. Ma quali rischi si possono riscontrare nel fare il bagno in un lago? Innanzitutto dobbiamo capire bene che il lago non è privo di pericoli, anzi, ve ne sono e non pochi.
Quali insidie nascondono i laghi? Per prima cosa dobbiamo entrare nella visione che i laghi non sono privi di pericolo solo perchè sono circoscritti. Non solo il mare aperto è insidioso, ma dobbiamo fare attenzione anche al lago. In termini di pericoli, nei laghi si parla in primis dei mulinelli, quei vortici invisibili che hanno origine sott’acqua e risucchiano in basso tutto ciò che c’è nelle vicinanze.
Come salvarsi da un mulinello
Durante le tempeste lacustri, si possono generare dei risucchi d’acqua e spesso è molto difficile uscirne perché ci colgono impreparati e il panico la fa da padrone sulle nostre azioni. Cosa siamo portati a fare? Sicuramente agitarci e nuotare e più accade questo, più la forza centripeta ci sopraffarà. Perchè si forma il mulinello? Essi si formano a causa di corsi d’acqua visibili o sommersi che entrano o fuoriescono dal lago, negli effetti delle correnti d’aria sullo strato superficiale e ancora negli spostamenti d’acqua da un bacino idrico all’altro oppure nell’esistenza di ostacoli al flusso in determinate direzioni.
Per uscire dal mulinello bisogna assumere due comportamenti: il primo è quello di restare in posizione verticale, pedalare verso il fondo, poi ritirare le gambe con una simultanea azione delle braccia. In questo modo s’imprime al corpo un movimento rotatorio su se stesso uguale a quello del mulinello. altra soluzione sarebbe quella di scendere giù con la testa verso il centro del mulinello dove la velocità di rotazione è prossima a zero e poi nuotare lateralmente per uscire dal vortice. Sono certamente due comportamenti che richiedono fermezza e lucidità, ma che ci permetterebbero di sopravvivere alla situazione.