Nuovo spaventoso aggiornamento dalla Cina, dopo il Covid-19 arriva un nuovo virus che ha già innescato l’allarme in tutta la nazione. Ecco di cosa si tratta.
Impossibile negare come gli ultimi due anni siano stati davvero molto spaventosi per tutto il mondo, il tutto a seguito del Covid-19 che ben presto in Cina si è diffuso come la peggiore delle epidemie e che, in pochissimo tempo, si è tramutato in pandemia.
In questo ultimo biennio, inoltre, gli scienziati di tutto il mondo, insieme ai medici in corsia, hanno stretto una collaborazione non indifferente al fine di fare in modo di mettere in atto un attento monitoraggio dell’andamento della pandemia e non solo… dato che tale collaborazione ha permesso di individuare un nuovo virus che, anche in questo caso, arriva sempre dalla Cina e che richiede davvero un’altissima attenzione.
Cresce la preoccupazione per i casi di Langya Virus, 35 in tutto il mondo, il primo registrato nel 2018. Una problematica da un punto di vista sanitario che, se non attenzionata nel modo corretto, potrebbe diffondersi rapidamente.
A dare l’allarme sono stati gli scienziati della Cina e di Singapore attraverso un articolo pubblicato recentemente sulla rivista New England Journal of Medicine, descrivendo subito i sintomi di questo nuovo virus. Il nuovo virus provoca febbre, affaticamento insieme alla tosse e può anche compromettere la funzionalità epatica e renale. Allo status non esiste ancora un vaccino e nemmeno un trattamento sanitario, al momento le uniche informazioni di cui si è impossesso riguarda la gestione delle complicanze in alcuni casi clinici.
La Langya Virus, inoltre, rientra nei casi di henipavirus e che rappresentano un vero e proprio problema per la salute dell’uomo e anche degli animali. In tal senso, infatti, a intervenire è stata Maria Caramelli, veterinaria del Laboratorio sorveglianza malattie emergenti dell’Istituto zooprofilattico del Piemonte.
Secondo quanto reso noto a Il Corriere della Sera, in relazione alla Langya la dottoressa Caramelli ha dichiarato: “È una zoonosi che va sorvegliata molto bene. È un patogeno del genere degli henipavirus, che si trovano nei pipistrelli o nei topi ragno dove hanno il loro serbatoio. Per esempio, il virus Nipah è di questo genere e può colpire i cavalli, ma questi agenti hanno un grande spettro di animali da infettare, compreso l’uomo. Quindi c’è una certa preoccupazione per questo focolaio cinese”. Infine: “Ora però questo cluster è legato a condizioni di promiscuità con gli animali. Sappiamo che per questo genere di virus un passaggio uomo-uomo è sporadico e ha una scarsa efficacia, ma non può essere escluso, come ci insegnano altri casi. Oltre il 70% delle malattie che colpiscono l’uomo arrivano dagli animali e questo ci deve far ragionare sull’importanza della prevenzione e della sorveglianza, che in Europa è alta ma in altri Paesi è più bassa”.
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