Il covid proprio non smette di dare preoccupazioni, gli esperti infatti ci dicono secondo alcuni dati, che I rischi di un infarto a distanza di tempo sono altissimi, cerchiamo di capire perché.
Purtroppo il covid fa ancora parlare di sé, ha scatenato il terrore già dai primi contagi, poi per fortuna dopo 2 anni dall’inizio di questo virus tremendo che ha provocato innumerevoli morti, sembra che si sia indebolito, le nuove varianti sono sicuramente più innocue rispetto ai primissimi casi. I ricercatori però non smettono di studiare questa terribile malattia e alcuni dati rinvenuti purtroppo sembra proprio che siano preoccupanti.
Dagli ultimi studi recenti, si evince che nelle persone che sono venute a contatto con il virus, a distanza di tempo sono altissimi i rischi che possono avere di infarto, ictus o disturbi cardiovascolari. Ecco cosa nello specifico hanno studiato gli esperti.
La scoperta agghiacciante
I ricercatori, hanno analizzado a fondo le cartelle cliniche di 150 persone che sono guarite dal covid e le hanno confrontate con altrettante persone che non sono mai venute a contatto con la malattia. Da molti dati, é emerso che chi ha preso il virus si é trovato a fare i conti con più di 20 condizioni cardiovascolari differenti, nel corso dell’anno successivo all’infezione. Nello specifico é stato registrato il +8% di attacchi di cuore e +247% di quello di infiammazione cardiache, insomma di certo la scoperta é agghiacciante.
Ultime ricerche
Le università degli Stati Uniti, ma anche in quelle inglesi, hanno studiato a fondo e analizzato tutti gli individui registrati da inizio pandemia ad oggi. Nel 2020 il Covid-19 ha causato 12mila ictus in più e 44 mila attacchi di cuore in più solo negli Stati Uniti, un numero che é salito nel 2021 a 18mila e 66mila.
Vi starete giustamente chiedendo perché é aumentato il rischio di infarto e malattie cardiovascolari, secondo gli esperti, le cause sarebbero diverse. A giocare molti effetti negativi, sono anche le cause indirette alla pandemia e cioè, visite mediche mancate, stress e la natura sedentaria dell’isolamento a casa. Di certo la ricerca non si fermerà e continueranno a studiare meglio il caso, in modo tale anche da evitare rischi anche nel corso degli anni.