Il nodo smart working è stato finalmente sciolto e dall’1 settembre 2022 cambia ogni cosa. Ecco, dunque, cosa succederà nelle prossime settimane.
Nel corso degli ultimi anni sono cambiate considerevolmente le vite degli italiani a seguito della pandemia da Covid-19, una trasformazione a 360 gradi che ha toccato davvero ogni cosa sia nel privato che nel lavoro.
La pandemia, dunque, ha messo molti lavoratori nelle condizioni di lavorare da casa in modalità smart working, per il quale lo strumento necessario è rappresentato principalmente dal proprio computer e una stampante nel caso in cui necessitino vari documenti. Una rivoluzione che ha permesso di conquistare un ingente risparmio di tempo e denaro sia per i lavoratori che per le aziende.
Ebbene sì, nel mirino dell’attenzione del web media in queste ore troviamo la “decisione” definitiva che è stata data sullo smart working, dopo le tantissime richieste che sono state fatte dai lavorativi nel tentativo di poter gestire la propria vita diversamente soprattutto nel caso di famiglie con minori o parenti fragili da seguire.
Lo smart working, dunque, nei due casi sopracitati potrà essere attualizzato, così come annunciato anche dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando, in questo frangente, inoltre, le aziende stanno strutturando parti delle loro aziende che potranno essere gestite totalmente da lavorati a casa o con presenza calibrata in ufficio.
A rompere il silenzio sul grandissimo risultato ottenuto, non a caso, è stato lo stesso Ministro Orlando che ha commentato così le nuove modalità di smart working: “Un primo passo con il quale si rendono più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia”.
Il Ministro del Lavoro, successivamente, ha concluso la sua riflessione e risultato ottenuto con la seguente dichiarazione: “Si risponde ad una specifica richiesta fatta dalle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato sottoscritto dal ministro del Lavoro e dalle parti sociali il 7 dicembre 2021”.
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