Una nuova problematica si è palesata anche in Italia, e si tratta della vespa orientalis per le quali ne sono state trovate diversi esemplari anche nella nostra nazione: ma come difendersi e perché se ne parla?
Durante l’estate 2022, così come successo negli anni scorsi, è stata denunciata la presenza di alcuni insetti il cui morso può avere delle ripercussioni non indifferenti per la salute delle persone, così come nel caso della vespa orientalis, dato che nel corso delle ultime settimane è stata annoverata come uno dei pericoli dai quali difendersi.
La vespa orientalis, dunque, rappresenta essere un vero e proprio problema dal quale difendersi e mettere in allarme le dovute autorità che dovranno intervenire nel minor tempo possibile.
Ebbene sì, nel corso delle ultime settimane è stato registrato un altissimo numero di nidi di vespe orientais, le quali prediligono location ampie, lì magari dove nella perte delle casa è presente un foro adatto a diventare il loro nido. Le vespe orientalis prediligono location dove sono presenti rifiuti e cibi dei vostri animali domestici.
Sulla base di tale motivazione, inoltre, è necessario ricordare che questo tipo di insetto non va disturbato in alcun modo, soprattutto durante il momento del pasto o mentre sono intente a bere acqua, dato che in casi come questo potrebbero sentirsi minacciate e agire nell’immediato. È bene ricordare anche che in caso di puntura da questo insetto è bene recarsi in prima possibile in ospedale e chiedere l’intervento di un medico.
A fornire delle necessarie linee guida sul riconoscimento della vesta orientalis, rivelando anche come agire, è stata la sezione l’Ispra che, così come reso noto anche da RomaToday, ha diramato una nota alla stampa.
Qui, infatti, è possibile leggere il seguente il seguente comunicato rilasciato appunto dall’Ispra:
“Simile al calabrone europeo, la Vespa orientalis in Italia è una specie nativa, storicamente presente nelle regioni del Sud Italia. Negli ultimi anni, complice probabilmente anche il clima sempre più mite, sta ampliando la sua area di presenza anche verso le regioni più settentrionali. La sua pericolosità per l’uomo è del tutto comparabile a quella del calabrone europeo. È, invece, particolarmente aggressiva nei confronti delle api da miele. Le precauzioni da mettere in atto per evitare di essere punti sono le stesse che si usano per proteggersi dai calabroni europei. Se si avvista un nido, è opportuno richiedere l’intervento ai soggetti competenti”.
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