Oggi è il primo giorno di scuola per moltissimi alunni italiani, eppure a tenere dibattito troviamo l’ora di lezione diventata di 50 minuti insieme all’ipotesi di imporre la settimana corta… tutto ciò per risparmiare sul gas?
La settimana corta è una realtà che interessa numerose scuole tra elementari, medie e superiori, entrata in vigore nel 2019 e che ha permesso a numerosi alunni di poter godere di ben due giorni di distacco prima di tornare in classe. Per rendere possibile quanto detto, dunque, è stato necessario imporre delle ore di lezione in più agli alunni, per non rimanere indietro sul programma data la chiusura delle scuole il sabato e anche la domenica, come è sempre avvenuto in Italia.
Il cambiamento in questione è stato subito accolto in modo positivo dalle famiglie italiane che hanno trovato anche più tempo da trascorrere insieme ai figli, ma quello che un tempo sembrava essere una semplice scelta, adesso si è rivelata essere l’opzione perfetta anche per risparmiare sull’impiego del gas per i riscaldamenti nelle scuole?
Ora di 50 minuto a scuola per risparmiare sul riscaldamento
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, l’avvio del nuovo anno scolastico potrebbe lasciare spazio a delle scelte che potrebbero non piacere ai rappresentanti delle single sindacali delle scuole, agli insegnanti e anche alle famiglie. Così come spiegato anche in occasione della pubblicazione di articoli precedenti, l’emergenza ‘gas’ sta davvero toccando ogni ambito e ben presto anche la scuola.
L’arrivo dell’ora di 50 minuti e la possibilità di terminare le lezioni potrebbe rappresentare anche una perfetta manovra di risparmio di una materia prima così importante come il gas: mettendo insieme quindi didattica, flessibilità e anche la possibilità di garantire agli alunni un ambiente ottimale. Eppure, tale notizia ha scaldato gli animi di tutti coloro che non sono d’accordo e che pretendono dal Governo e dal Ministro dell’Istruzione una risposta chiara in tempi celeri.
Il comento del Ministro Bianchi
Un nuovo anno didattico è cominciato con il sottofondo delle prime polemiche partite da insegnanti e anche famiglie, in relazione alla voglia da parte del Governo di risparmiare sul gas, mettendo in repentaglio anche l’istruzione degli alunni già pesantemente messa in discussione dalla Didattica a distanza.
La risposta del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, così come riportato anche da informazionescuola,it, non è tardata ad arrivare sulla questione: “Le scuole devono essere le ultime su cui intervenire in merito ai temi energetici. Dopodiché ci sono le autonomie delle scuole: se una scuola decide di organizzare una propria struttura può farlo, ma si parta dalla didattica. La chiusura delle scuole il sabato per far fronte in parte ai problemi energetici? Io non ho mai chiusure di principio, ma il mio principio è: si parta dall’esigenza dei ragazzi e dall’esigenza di garantire un servizio nel modo migliore“.