Ci sono alcune categorie di persone che ancora non hanno preso il bonus 200 euro: vediamo insieme se si è ancora in tempo per riceverlo.
Il bonus 200 euro nasce come misura di contrasto al caro vita generato dalla guerra in Ucraina. In poche parole, è stato introdotto con l’obiettivo di aiutare le famiglie che stanno soffrendo maggiormente per l’aumento generalizzato dei prezzi. Tra i destinatari della misura peraltro ci sono ampie fasce della popolazione come ad esempio i pensionati, i lavoratori autonomi e indipendenti, i disoccupati, i percettori del Reddito di Cittadinanza e i collaboratori domestici.
Ciò detto, ci sono altre categorie invece che ancora non hanno ricevuto il bonus e che si stanno chiedendo se sono ancora in tempo per ottenerlo.
Tra i soggetti che non hanno ancora avuto il bonus 200 euro ci sono le partite iva. A tal proposito, può essere utile sapere che è stato approvato il decreto attuativo contenente tutte le informazioni da seguire per l’ottenimento del bonus 200 euro. Dopo tanta attesa, dunque, è stato dato il via libera anche per le partite iva che stanno letteralmente fremendo di conoscere da quale data in poi sarà possibile inviare le richieste.
A tal proposito, si è pronunciata l’Associazione delle Casse Private, l’Adepp, che ha fatto sapere che molto probabilmente il 20 settembre sarà la data a partire dalla quale si potranno presentare le domanda ed entro il 30 novembre. Oltre a ciò, l’Associazione è voluta intervenire tranquillizzando gli animi in merito al timore che le risorse messe in campo dal governo non siano sufficienti a coprire l’intera platea di persone.
In ogni caso, il bonus 200 euro spetta ai lavoratori autonomi e ai professionisti che siano titolari di un reddito annuale non superiore ai 35 mila euro. Oltre a ciò, è necessario che la loro attività sia stata avviata prima del 19 maggio 2022 e che siano regolarmente iscritti alla gestione previdenziale Inps o in alternativa ad altre forme di previdenza obbligatorie. In ultima analisi, per avere accesso alla misura è indispensabile l’aver eseguito almeno un versamento all’ente a cui viene presentata la richiesta dell’indennità in esame.
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