La scomparsa della regina Elisabetta II ha profondamente toccato tutto il mondo. La regina era un simbolo di autorevolezza e dovere, ma anche di stile. Ecco i suoi abiti più belli.
La scomparsa della regina Elisabetta II ha profondamente toccato e rattristato i suoi sudditi. Il lutto per la morte della regina è stata sentita non solo nel Regno Unito, ma in tutto il globo. In 70 anni di regno Elisabetta ha saputo essere roccia e punto fermo, una sovrana giusta e autorevole e un forte elemento di stabilità nel marasma dei tanti eventi che hanno stravolto il mondo.
Non solo. Elisabetta II è stata anche un’icona pop, capace di affascinare e catturare l’attenzione di media e pubblico. La regina era nota anche per il suo impeccabile stile: dai tailleur color pastello ai cappelli. Elisabetta era una vera regina di stile.
Elisabetta II, l’abito simbolo della regina: impeccabile all’incoronazione
Tra gli abiti della regina, il più simbolico, importante e rappresentativo è sicuramente quello indossato il 2 Giugno del 1953. Per l’occasione la regina indossò un abito bianco di seta, ricamato da stemmi floreali in rappresentanza delle varie nazioni del Commonwealth. Si trattava della la rosa Tudor, il cardo scozzese, il porro gallese, l’acacia australiana, la foglia d’acero canadese, la felce neozelandese, la protea sudafricana, due fiori di loto simbolo di India e Ceylon, grano e cotone per il Pakistan e lo shamrock per l’Irlanda e un quadrifoglio sul cuore. Era un abito dal modello semplice, con maniche corte, scollo a cuore e gonna a campana. Lo disegnò appositamente per lei lo stilista di corte Norman Harnell in un lavoro durato mesi.
L’abito si addiceva perfettamente alla solennità del momento. Un abito da vera regina per Elisabetta, che quel giorno indossò per la prima volta la corona, quella leggendaria di Sant’Edoardo da secoli utilizzata per l’incoronazione dei sovrani della monarchia britannica, dal peso di oltre un chilogrammo.
La regina indossò poi delle scarpe targate Roger Vivier, noto calzolaio. Dei sandali numero 37, con tomaia di capretto d’oro e tacco tempestato di rubini. Come da tradizione la regina indossò poi il manto di velluto rosso ed ermellino