Uno studio scientifico ha messo in luce gli effetti collaterali del covid che difatti causerebbe effetti collaterali ai polmoni anche dopo quasi un anno dal contagio.
Uno studio condotto da un team di ricercatori dell’University Hospital Erlangen, pubblicato su Radiology, ha messo in luce un dato molto interessante e preoccupante al tempo stesso. In particolare, è emerso che il covid è in grado di causare effetti collaterali ai polmoni dopo quasi un anno dal contagio.
E’ importante sapere in cosa consistono questi effetti collaterali che possono colpire coloro che sono stati infettati dal virus anche a distanza di svariati mesi dopo essere entrati in contatto con il virus.
In particolare, i ricercatori hanno analizzato 54 pazienti di età compresa tra i 5 e i 17 anni dei quali sono stati valutati i cambiamenti relativi alla funzione polmonare. Questi poi sono stati confrontati con un gruppo di 9 coetanei che però non risultavano aver contratto l’infezione da covid. Ebbene il risultato a cui si è giunti è che solo un partecipante all’indagine aveva presentato danni di natura strutturale ai polmoni.
Nella maggior parte dei casi, invece, si era verificato un calo di prestazione della funzione polmonare sia nei soggetti in età pediatrica che nei ragazzi che si sono ammalati di covid 19 se messi a confronto con coloro che invece non lo avevano contratto. Non solo, tale risultato è apparso più frequente ed evidente nei pazienti che avevano sviluppato la forma cosiddetta long-Covid.
Ad ogni modo, alla luce dei dati appena menzionati, i ricercatori hanno spiegato che si tratta di una scoperta che giunge inaspettata dal momento che i bambini sviluppano una risposta immunitaria particolarmente importante. In poche parole, dallo studio in questione è emerso che in linea generale i pazienti che hanno sviluppato il long covid hanno maggiori probabilità di soffrire di effetti collaterali ai polmoni anche dopo quasi un anno dal contagio, tuttavia, va detto che questo può accadere anche in coloro che non avevano contratto una forma particolarmente aggressiva dell’infezione. Ciò detto è auspicabile che vengano condotti ulteriori studi al riguardo in modo tale da approfondire gli effetti collaterali del coronavirus sui pazienti che lo hanno contratto.
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