È stato ufficializzato l’imminente arrivo del Bonus mamme, ma chiunque voglia richiederlo dovrà comunque parlare con il proprio datore di lavoro. Ecco perché.
Tra i numerosi incentivi economici che sono stati previsti per gli italiani lavoratori, e non solo, troviamo anche la misura del Bonus mamma, un vero e proprio aiuto che è stato studiato per le donne durante i primi momenti della maternità, durante il quale ogni tipo di sostegno diventa davvero necessario.
Il Bonus mamme, però, è bene ricordare che deve essere richiesto attraverso il proprio datore di lavoro, il quale in questa fase gioca davvero un ruolo molto più che importante e determinante.
Bonus mamme: a chi è diretto ed e quando richiederò
Fortunatamente, almeno per il momento, non è prevista una data ultima entro la quale presentare un’eventuale richiesta, dato che questa deve essere presentata comunque insieme al proprio datore di lavoro che si dovrà occupare in toto della pratiche, anche nel caso in cui si tratti di un lavoro di apprendistato e non solo.
Tale Bonus, però, non prevede un assegno mensile per un determinato tempo, magari legato alla durata della maternità, ma si tratta di uno sgravio fiscale che può toccare un tetto massimo del 50%, motivo per cui questo incentivo vari richiesto, appunto, dalle donne che operano nel settore privato.
Come richiedere il Bonus mamma?
Come spigato precedentemente, si tratta di una detrazione contributiva che può toccare un tetto massimo del 50% e, non a caso, il Bonus mamme rientra nella sezione “Esoneri e sgravi fiscali” diretto alle lavoratrici e anche i datori di lavori, che dovranno espletare le dovute pratiche.
Infine, ricordiamo anche il Bonus mamme è anche regolato dalla sezione della legge che prende appunto il nome di “Esonero art.1 c. 137 L.234/2021”, qui dove sono elencate tutte le direttive con le quali poter fare accesso a tale incentivo economico previste per le neo mamma.